A Trento nasce un distretto dell’economia solidale

A Trento è stato firmato un accordo che dà vita a un distretto dell’economia solidale “per il reinserimento sociale e lavorativo delle persone in esecuzione penale”. Il percorso, che vede 32 realtà promotrici, comprende anche il punto “Spini Pizza”, l’iniziativa promossa dalla Procura della Repubblica di Trento.

“È motivo di orgoglio vedere riuniti attorno a questo tavolo tutti gli attori principali della nostra comunità, in un percorso innovativo a livello nazionale”, ha commentato il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti. “Un percorso che punta al reinserimento sociale e lavorativo, al sostegno delle persone in esecuzione penale che vogliono rientrare nel mondo del lavoro. Anche su questo fronte, il Trentino, con la sua speciale autonomia, vuole essere un modello”.

Il procuratore della Repubblica Sandro Raimondi ha spiegato come “il reinserimento rappresenti la chiave per non delinquere più”, auspicando che il progetto consenta di “lanciare un ponte fra carcere e cittadinanza”.

Gli obiettivi principali dell’accordo includono il rafforzamento della responsabilità territoriale, la creazione di nuove opportunità lavorative per i detenuti e i soggetti in semilibertà, la promozione di percorsi formativi professionalizzanti e il sostegno all’inclusione sociale dei minorenni sottoposti a provvedimenti giudiziari.
Il coordinamento del Distretto è affidato alla Provincia autonoma di Trento, tramite una Cabina di Regia composta da rappresentanti istituzionali e partner del progetto.

SPINI PIZZA

L’iniziativa, promossa da un gruppo di lavoro composto dalla Procura della Repubblica di Trento in collaborazione con Comune, Amministrazione penitenziaria, Tribunale di sorveglianza, Ordine degli Avvocati di Trento e Rovereto e Camera penale, vede la Provincia autonoma di Trento come coordinatore operativo. Il progetto prevede la realizzazione di una struttura in legno di circa 300 metri quadrati. L’attività di ristorazione sarà situata vicino alla Casa circondariale di Trento e sono al via i lavori per la realizzazione e per la gestione dell’attività. Curerà la realizzazione della struttura la Provincia, tramite il SOVA – Servizio sostegno occupazionale e valorizzazione ambientale, promuovendo anche il coinvolgimento sottoscrittori del DES nel suo allestimento.

Per quanto riguarda la gestione dello spazio e dell’attività di ristorazione è stato avviato un procedimento di co-progettazione rivolto agli Enti del Terzo settore che prevede un finanziamento triennale dell’attività. Oltre al punto di ristorazione esterno il progetto comprende anche un laboratorio di cucina interno alla Casa Circondariale, per coinvolgere un numero maggiore di persone e valorizzare le esperienze di formazione attive tramite i percorsi curati dall’Istituto alberghiero di Levico Terme. All’interno della Casa Circondariale è inoltre presente un progetto in campo agricolo, che potrà fornire all’attività di ristorazione i prodotti coltivati. L’obiettivo è quello di offrire ai detenuti un’opportunità concreta di riscatto e reinserimento, trasformando un’esperienza di formazione in una prospettiva di futuro.

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