“Monstra”, il perturbante che affascina e disturba

Anna De los Reyes, Untitled, 2021, tecnica mista su carta, 150×120 cm.

È un viaggio profondo e sensoriale attraverso le sfumature più enigmatiche e inquietanti dell’animo umano “Monstra”, l’esposizione che dall’8 marzo all’8 giugno 2025 sarà proposta negli spazi delle Gallerie di Piedicastello a Trento. Il percorso artistico ideato da Camilla Nacci Zanetti e sostenuto da Alchemica Aps intreccia fascino e turbamento, invitando il pubblico a confrontarsi con il concetto di mostruosità tra bellezza e orrore. Come ci racconta la curatrice Camilla Nacci Zanetti.

Contatto Camilla Nacci Zanetti, curatrice di “Monstra. Una mostra prodigiosa”, mentre lei è intenta a trasportare un’opera, poi dovrà scaricarla.

Camilla, raccontaci di te, sei curatrice artistica e vivi a Trento dal 2013. Quante mostre hai già curato e quali sono le sfide del tuo lavoro sul territorio?
Abitualmente lavoro con due gallerie d’arte, con l’Associazione Alchemica e sono una libera professionista contenta del mio lavoro. Ho seguito e collaborato ad un centinaio di mostre, una decina all’anno, ma non le ho mai contate! Sul territorio negli anni ho visto un miglioramento delle risorse generali dedicate alla cultura, in questo va riconosciuto il buon contributo del Comune di Trento grazie alla creazione di bandi. Le idee non mancano e nemmeno il fermento delle varie associazioni attive nell’organizzare mostre ed eventi. Dal basso, fino al MaRT, il mondo culturale trentino è ben stratificato. La difficoltà sta semmai nell’accesso alle informazioni per poter accedere ai bandi e nel far quadrare i costi dei tanti professionisti coinvolti; un’altra sfida sta poi nel coinvolgimento del pubblico.

Secondo la tua esperienza come viene accolta l’arte contemporanea dal pubblico trentino?
Questo speriamo di poterlo vedere presto! ( venerdì 7 marzo vi è l’inaugurazione aperta a tutte e tutti, alle ore 18 vi sarà la performance di Virginia Sartori, ndr). Il pubblico generalmente è interessato all’arte contemporanea ed è abituato a seguire gli eventi sul territorio, siamo curiosi di vedere come verrà accolta questa mostra alle Gallerie, uno spazio espositivo visuale che ospiterà opere d’arte.

Da cosa nasce l’idea di “Monstra. Una mostra prodigiosa”?
L’idea nasce da una mia ricerca in ambito Teratologico (la disciplina che studia i mostri) e si è integrata con la tesi di Laurea in Graphic Design di Ivonne dalla Torre, la quale, nello sviluppare una ricerca sull’identità visiva e la rappresentazione dei mostri, ha fatto anche un approfondimento antropologico a riguardo. La realizzazione dell’idea è stata anche facilitata dalla vincita di un bando di Fondazione Caritro.

Per Monstra è stato fatto un gran lavoro di rete, siete riusciti a coinvolgere Muse, Fondazione Museo Storico ed il Museo Etnografico.
Dietro il progetto vi è un gran lavoro partito dal basso. Alchemica è un’associazione nata nel 2017 che fa promozione culturale sul linguaggio dell’arte contemporanea, e come tali negli anni ci siamo relazionati con altri soggetti del territorio. Con alcuni di loro abbiamo già collaborato organizzando eventi didattici o laboratori, è bello che per Monstra abbiano scelto di partecipare fornendo il loro contributo a supporto del tema. Ad esempio, il Muse ci ha prestato alcuni reperti da interpretare nell’ambito delle pseudoscienze: uno è lo scheletro di un maialino a due teste che un tempo veniva tenuto come un manufatto prodigioso da collezionare. Il Museo Etnografico Trentino ha invece prestato delle maschere tradizionali di Carnevale, abbinando la mostruosità allo spavento. Tuttavia, i protagonisti saranno i 26 artisti (nati tra gli anni ’60 e gli anni ’90), che affrontano il tema tramutandolo in arte contemporanea. Le opere esposte saranno accompagnate da testimonianze storiche, grazie al contributo della Fondazione Museo Storico del Trentino, che ha scavato nel proprio archivio la mostruosità e l’ha trovata nelle guerre e nella loro propaganda: sono esposte una selezione di cartoline di Alberto Martini, illustratore che aveva realizzato – durante la Prima guerra mondiale – la “danza macabra europea”. Come riportano altre testimonianze presenti nel percorso espositivo, la guerra “mostrifica” l’essere umano.

La mostra durerà tre mesi fino all’8 giugno e sarà visitabile gratuitamente, ma per farla durare “in eterno” si è attivata una raccolta fondi per la stampa del catalogo… 
Come accennato, una delle difficoltà sta anche nel far percepire al pubblico la mole di lavoro e sforzo che c’è dietro alla cultura, e quindi abbiamo deciso di lanciare una campagna di raccolta fondi tramite il sito “Produzioni dal basso” ( www.produzionidalbasso.com) per poter riuscire a coprire anche i costi di realizzazione e stampa di un libro. Per chi vorrà donare, abbiamo previsto degli omaggi mostruosi.

Ultima domanda: tempo di visita?
40 minuti per vederla bene, un’oretta e mezza se si vuole leggere tutto, o se piove!

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