A Trento le celebrazioni del 25 aprile. Il sindaco Ianeselli ricorda Francesco: “Era il papa degli ultimi e dei dimenticati”

Il canto “Bella Ciao”, intonato dalla Corale Bella Ciao, ha fatto applaudire anche le persone che si sono affacciate alle finestre della piazzetta che porta il nome di un noto partigiano trentino: Mario Pasi.

Ma in questo 25 aprile 2025, il presidente dell’Anpi del Trentino Mario Cossali ha voluto ricordare anche le tante partigiane trentine che, anche se meno note, hanno contribuito alla Resistenza. Tra le quali, lo ricordiamo, c’era anche la compagna di Pasi, la trentina Ines Pisoni.

Tra i nomi ricordiamo quelli di Ancilla Marighetto e Clorinda Menguzzato del Tesino, ma anche quello di Annetta Rech di Folgaria, di Gemma e Maria Marsilli di Trambileno, di Giuliana Proclemer di Riva del Garda, di Tosca Giordani (che è l’unica partigiana trentina ancora viva: ha 103 anni), delle sorelle Tartarotti di Pomarolo e delle sorelle Perghen di Nomi.

Nel suo discorso dopo la parata commemorativa al teatro Sociale di Trento, il sindaco Franco Ianeselli ha ricordato Papa Francesco. “Era il papa degli ultimi e dei dimenticati: e questo ce lo ha reso caro, anche quando le sue parole erano scomode, urticanti. Anche quando ci ha chiesto conto della nostra indifferenza, anzi della globalizzazione dell’indifferenza nei confronti dei drammi di oggi: i migranti in fondo al mar Mediterraneo, Gaza, l’Ucraina e la terza guerra mondiale a pezzi, i poveri, i senza dimora che aveva voluto ospitare in un dormitorio a pochi metri dal colonnato di San Pietro. In questo tempo spaesato, cinico, che normalizza gli orrori più indicibili, Papa Francesco è stato il solo leader globale autorevole, l’unico capace di richiamarci ai principi fondamentali: che ogni vita conta, che la pace è un bene supremo, che i bambini hanno gli stessi diritti qualunque sia la loro nazionalità, che la Terra è l’unico pianeta a disposizione e dunque va preservata”.

Ianeselli ha ricordato l’importanza della Festa della Liberazione in un momento pieno di veleno, che è “la rivendicazione orgogliosa della violazione dei diritti umani e del diritto internazionale”, “il dileggio di tutti i contropoteri, dalla magistratura agli organi di informazione”, “la repressione del dissenso in nome di un presunto ordine illiberale”, “la strategia di chi lavora per mettere i penultimi contro gli ultimi, così i primi restano al primo posto, sempre”. A questo si contrappone, ha ricordato, quella che Sandro Pertini, in una lettera alla madre, chiamava “un’idea luminosa”: la Resistenza.

Il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti ha ricordato invece la figura di Renato Ballardini, partigiano e figura chiave nel secondo dopoguerra, tra i protagonisti dell’Autonomia trentina, venuto a mancare a febbraio. L’Autonomia trentina – ha ricordato Fugatti – è “frutto diretto di quella stagione storica”. Anche il presidente della Provincia di Trento ha ricordato papa Francesco, sottolineando “la responsabilità di chi oggi è chiamato a governare nell’adoperarsi per la pace, per la difesa delle istituzioni democratiche e per la valorizzazione delle autonomie locali”.

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