La Santa Messa celebrata ieri, domenica 5 maggio, a Canal San Bovo dall’arcivescovo Lauro Tisi con don Giuseppe da Pra, don Augusto Pagan e don Antonio Brugnara ha dato ufficialmente il via alla Visita Pastorale di don Lauro all’area di Primiero, Vanoi e Mis. “A settembre riprenderemo anche in Valsugana, Folgaria e Lavarone ma non ci sarà un’altra apertura”, ha precisato don Lauro, che ha scelto di optare per un’apertura “unica e definitiva, valida per tutti, per portare avanti quell’idea di un cammino condiviso che ha già iniziato a dare i suoi primi frutti sul territorio”.
Superare i confini
Il tema della condivisione è stato toccato anche da don Antonio Brugnara, cicario di Zona per la Valsugana e il Primiero: “La visita Pastorale ancora prima di iniziare ha già raggiunto un buon obiettivo: queste comunità stanno lavorando da tempo sotto la guida di don Giuseppe e don Augusto per avere una visione più ampia, per superare i confini della singola parrocchia e vedere oltre se stessi, oltre il campanile”, ha sottolineato il sacerdote nel suo intervento di apertura, riferendosi al cammino preparatorio intrapreso in questi mesi dalle comunità di Primiero, Vanoi e Mis per valutare la possibilità di unificare gli enti-parrocchia e dare vita ad un unico ente.
Un grande grazie
“Gli assaggi di visita dei primi due giorni mi hanno dato tanta adrenalina e tanta gioia”, ha affermato il vescovo, che ha voluto iniziare la Santa Messa ringraziando le autorità civili, le forze dell’ordine e i sacerdoti presenti: don Gianpietro Simion, collaboratore pastorale a Primiero, don Enrico Conci, arrivato per l’occasione da Tenna, e don Emilio Menegol, oggi parroco di Caldonazzo ma attivo in valle negli anni ’80. Non sono mancate parole di stima e affetto per i diaconi Alberto e Alessandro, per il ministrante Mattia, per le Suore degli Angeli, per le Clarisse Cappuccine e per il coro del Vanoi, che ha allietato con i suoi canti la liturgia. Nella sua omelia, ispirata alla lettura tratta dal Libro dell’Apocalisse di San Giovanni Apostolo (Gv 21,1-19), l’arcivescovo ha ricordato che “per essere felici dobbiamo coinvolgere gli altri, perché un amore che non sa aggregare non funziona”.
L’augurio per la visita pastorale e i doni dei fedeli
“Iniziando la mia visita, non ho da darvi soluzioni pastorali. Non ho altro da darvi che Gesù Cristo, che mi scalda il cuore e a cui dico qui, come Pietro, tu sai tutto, tu sai che ti voglio bene”, ha concluso l’arcivescovo, che fino al 6 giugno sarà impegnato in un fitto calendario di incontri e appuntamenti sul territorio. La cerimonia si è infine conclusa con due momenti carichi di significato: la consegna dei doni delle comunità a don Lauro e l’accensione delle “Lampade della Speranza”, destinate a illuminare le varie realtà della valle e a ricordare, secondo le intenzioni del vescovo, “quella luce che è Gesù che viene a farci compagnia”.