Don Ivan Maffeis al Tg1: “Ci aspettiamo che chi verrà eletto sia un uomo di pace e di riconciliazione”

Don Ivan Maffeis. Foto © Gianni Zotta

“Credo che sia un segno eloquente. Da una parte di un’attenzione diffusa per quello che è il successore di Pietro, dall’altro il segno che consegna a noi credenti – in particolare a chi ha responsabilità – un richiamo fortissimo. Un richiamo ad essere una Chiesa secondo il cuore del Vangelo. Un richiamo forte, esigente, ad una testimonianza evangelica, di vicinanza a quella folla che riempie la piazza e che dà un nome a quella piazza”. Lo ha detto l’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, il trentino don Ivan Maffeis, ai microfoni del Tg1, durante l’attesa degli esiti della prima votazione del Conclave.

“Credo che tutti ci aspettiamo anzitutto che chi verrà eletto sia un uomo di Dio. Uno che da una parte conosca la fragilità e non la nasconda. E qui papa Francesco è stato un esempio enorme. E insieme un uomo che abbia una grande fiducia, riposta in colui che l’ha chiamato. E proprio per questo che sia un uomo di pace, un uomo di riconciliazione. Un uomo che sappia assumere la guida della Chiesa in questo momento così difficile, cercando di amare questa nostra umanità attraversata da conflitti, da fragilità e da tante tensioni”, ha aggiunto don Ivan.

Al di là del nome, ha proseguito l’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, “credo che ci sia spazio per continuare con quella ricchezza che la tradizione cristiana conosce. Che non è qualcosa del passato, è piuttosto qualcosa che ci aiuta ad interpretare il nostro tempo. E anche ad andare avanti”.

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