Mentre il mondo intero era in attesa della prima fumata, con lo sguardo rivolto al comignolo installato sul tetto della Cappella Sistina, qualche chilometro a sud-est, nel Teatro 5 di Cinecittà a Roma si stava aprendo il sipario sulla 70esima edizione dei David di Donatello.
Tra i più importanti premi cinematografici italiani, i David sono assegnati ogni anno dall’Accademia del Cinema Italiano, dal 2018 guidata dalla Presidente e Direttrice Artistica Piera Detasiss, nata a Trento.
Dopo il Leone d’Argento all’81a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, la candidatura ai Golden Globes e aver sfiorato gli Oscar, il lungometraggio più premiato è il “nostro” Vermiglio, con sette statuette vinte a fronte di quattordici candidature: Miglior film; Miglior regia e Migliore sceneggiatura originale a Maura Delpero; Miglior autore della fotografia a Michail Kričman; Miglior suono a Dana Farzanehpour (presa diretta), Hervé Guyader (montaggio del suono e creazione suoni), Emmanuel De Boissieu (mix); Miglior casting – categoria istituita quest’anno – a Stefania Rodà e Maurilio Mangano; Miglior produttore a Francesca Andreoli, Leonardo Guerra Seràgnoli, Santiago Fondevila Sancet, Maura Delpero per Cinedora, con Rai Cinema, in collaborazione con Charades (coproduzione con la Francia), Versus (coproduzione con il Belgio).
Maura Delpero è la prima donna a vincere il David come Migliore regista nella storia dei premi. Niente da fare, invece, per i due interpreti, la roveretana Martina Scrinzi candidata a miglior attrice protagonista, e Tommaso Ragno in lizza per il David al miglior attore protagonista. I due riconoscimenti sono stati attribuiti, rispettivamente, a Tecla Insolia per L’arte della gioia e a Elio Germano per Berlinguer – La grande ambizione.
Tra gli altri film premiati figurano Le Déluge – Gli ultimi giorni di Maria Antonietta di Gianluca Jodice, che ha ottenuto tutte le quattro statuette a cui era candidato e Gloria! di Margherita Vicario, che ha trionfato nelle categorie musicali. Napoli-New York di Gabriele Salvatores, vincitore del David Giovani, è il film scelto dalla giuria di studenti delle scuole superiori e delle università; Diamanti di Ferzan Özpetek ha conquistato di diritto il David dello Spettatore essendo il film più visto in sala, con oltre 2 milioni di presenze. Amara delusione per Parthenope di Paolo Sorrentino, tornato a casa a mani vuote. Il David al miglior film internazionale è stato attribuito ad Anora e consegnato direttamente nelle mani del regista Sean Baker, presente alla premiazione.
David speciale a Giuseppe Tornatore, a Ornella Muti e a Timothée Chalamet, la cui notorietà ha preso il via proprio grazie a un film italiano, Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino. A Pupi Avati il David alla carriera.
Qualche ora prima, in mattinata, si è svolta la consueta cerimonia di presentazione dei film e dei candidati al Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, insignito anch’egli di un David speciale.
L’intera cerimonia di premiazione è recuperabile su RaiPlay.