Registra una buona tenuta complessiva il sistema della cooperazione di consumo aderente alla Federazione Trentina della Cooperazione, i cui rappresentanti si sono riuniti lunedì 12 maggio in occasione del tradizionale convegno di settore, aperto dal presidente Roberto Simoni.
All’ordine del giorno del convegno la presentazione della situazione complessiva delle 64 Famiglie Cooperative, che associano circa 120mila persone e danno lavoro a 1.745.
Le vendite, come spiegato dal responsabile del settore Giuliano Bernardi, sono aumentate del 3,7%, raggiungendo la cifra di 390 milioni di euro, e hanno generato un risultato netto aggregato di 6,6 milioni, con un incremento di 1,3 milioni rispetto al 2023, nonostante un contesto ancora segnato da tensioni sui costi energetici e dalla ridotta capacità di spesa delle famiglie. Di diverso andamento il margine operativo, come conseguenza dell’aumento significativo dei costi di gestione, cresciuti di 2,3 milioni, principalmente per effetto dei maggiori oneri legati al personale (+1,8 milioni).
La forza del sistema risiede nella sua rete commerciale, capillare e radicata nel territorio: ben 360 punti vendita coprono 152 comuni sui 166 trentini, con una presenza essenziale nei piccoli centri, dove 226 negozi rappresentano l’unico presidio commerciale. Di questi, 160 offrono servizi aggiuntivi (multiservizi) e 106 sono riconosciuti come SIEG (Servizio di Interesse Economico Generale). Va detto che la metà dei punti vendita della cooperazione di consumo conta una superficie inferiore ai 150 mq e questo rappresenta un onere gestionale significativo.
Nonostante il quadro complesso, il sistema ha saputo investire con decisione: nel 2024 sono stati destinati 15 milioni di euro al miglioramento e all’efficientamento dei punti vendita, con un incremento del patrimonio netto del 5,2%, che supera oggi i 145 milioni di euro.
Il bilancio complessivo evidenzia che 42 cooperative di consumo hanno chiuso l’anno 2024 in utile, mentre 16 sono risultate in perdita, una in meno rispetto al 2023. Un segnale di resilienza e capacità di adattamento anche in uno scenario di crescenti pressioni sui costi, soprattutto per quanto riguarda l’energia, la cui incidenza è tornata a salire negli ultimi tre mesi.
Nel primo trimestre del 2025, le vendite hanno continuato a crescere (+3%), sebbene con andamenti disomogenei sul territorio. Il nuovo anno porterà con sé due ulteriori tranche di aumenti previsti dal nuovo contratto di lavoro.