“Storie di donne, lavoro e montagna” in mostra al Museo di Luserna

Il Kulturinstitut Lusérn presenta “Radici. Storie di donne, di lavoro e di montagna”, la nuova mostra dedicata alle donne di Luserna, la cui forza e resilienza hanno permesso alla minoranza cimbra di sopravvivere fino ai giorni nostri.

L’esposizione, curata da Elena Nicolussi Giacomaz e Maura Bello, verrà inaugurata domenica 25 maggio alle 15 presso il Museo Lusérn, alla presenza, tra gli altri, della presidente del Kulturinstitut Monica Pedrazza.

La mostra è divisa in due sale contigue tra loro, che prendono in esame l’arco temporale che va dal ‘700 fino alla prima metà del Novecento. La prima sala sarà dedicata esclusivamente alle donne della comunità cimbra di Luserna.

Un’area di grande interesse sarà quella dedicata a Firminia Nicolussi Castellan, ostetrica di Luserna diplomata a Venezia nel 1953 il cui operato per la comunità, all’interno di una professione così particolare, sarà ricostruito attraverso i suoi oggetti del mestiere gentilmente prestati dalla famiglia Nicolussi Zaiga.

Di grande rilievo etnografico anche la sezione “Moi Lusérn”, ”La mia Luserna”, dello storico e scrittore locale Arturo Nicolussi Moz che, con 22 immagini in bianco e nero da lui stesso scattate a partire dagli anni ‘70, metterà in luce il tema dei lavori e delle resilienza delle donne cimbre. Suggella questo percorso un’imponente installazione artistica sulle donne profughe e optanti, a testimonianza dei conflitti del Novecento che hanno indelebilmente segnato la comunità.

Chiude il progetto Burztan-Radici, una sezione dal respiro più ampio, che abbraccia le tre minoranze linguistiche del Trentino e l’Alto Adige. A testimonianza di quanto le stagioni della vita delle donne del Novecento siano in realtà simili all’interno dell’arco alpino, il Museo Lusérn ospiterà 57 scatti in bianco e nero, molti inediti, del fotografo trentino Flavio Faganello.

L’esposizione rimarrà aperta fino al 2 novembre 2025. Informazioni su orari e ingressi su https://www.lusern.it/

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