Da sole o assieme a un passeggero, le giovani istruttrici Elisabetta Dalla Brida e Veronica Paoli trasmettono la passione per il volo, sempre in totale sicurezza: “usando la testa, in montagna si può andare ovunque”.
Elisabetta, Veronica, qual è la vostra professione?
“Siamo istruttrici di parapendio”.
Quando avete cominciato?
Elisabetta: “Io 3 anni e mezzo fa, mentre Veronica più di 4 anni fa”.
Dove volate?
“La Scuola di volo Parapendio Trento vola principalmente a Levico, partendo dalla Panarotta, dove ha la sede della scuola. Ma una volta che si prende il brevetto si può volare da soli dove si vuole. Ci sono solo alcuni spazi dove è vietato, per esempio vicino agli aeroporti, ma in montagna si può andare quasi ovunque”.
Cosa vi ha spinte a fare parapendio?
E. “I miei genitori, da giovani, volavano con il deltaplano.
Quindi mi hanno trasmesso la passione del volo fin da piccola”.
V. “ Anche mio papà vola in parapendio, poi ho conosciuto un ragazzo che lo pratica. Quindi avere tante persone intorno a me che lo fanno mi ha fatto venire voglia di provare, e mi è piaciuto da subito”.
Che emozione avete provato al vostro primo volo?
V. ”La prima volta che ho volato è stata con il mio papà, avevo 12 anni. All’inizio ero un po’ agitata, ma appena siamo decollati è stato bellissimo e ho ancora in mente l’immagine del mondo tutto piccolo visto dall’alto”.
E. “Anch’io ho fatto il primo volo con mio papà. Ricordo com’è stato sentire l’aria per la prima volta. Quando ho volato da sola per la prima volta, poi, sono rimasta estasiata dall’esperienza. Volare è il sogno di tutti, o quasi, e anche adesso che ho molta più esperienza mi capita di emozionarmi in volo, vedendo le nuvole, le montagne dall’alto”.
Quanti voli avete fatto nella vita?
V. “ Difficile dire un numero, io, da quando ho il brevetto, appena ne ho l’occasione vado”.
E. “Più che contare i voli contiamo le ore: quando studiavo avevo più tempo libero e facevo tra le 100 e le 130 ore di volo all’anno, dopo la laurea ho meno tempo di volare”.
Cosa serve per volare in parapendio?
“L’attrezzatura che usiamo è composta principalmente da quattro cose: la vela, che ci tiene in aria; l’imbrago, che è una selletta che ci mettiamo come uno zainetto, poi ce lo leghiamo in vita e, con dei moschettoni, lo attacchiamo alla vela. Poi l’emergenza, uno zainetto con un altro paracadute da utilizzare nel caso in cui la vela principale abbia qualche danno strutturale. Infine il caschetto, che bisogna sempre avere quando si vola. Poi ci possono essere altre strumentazioni come i dispositivi che informano sull’altitudine, sul vento o sulla direzione”.
Si può andare anche in due?
“In un volo si può andare da soli oppure in due, con un biposto. Noi abbiamo fatto la licenza per portare altre persone, ed è molto bello condividere la propria passione con gli altri. Quindi se si vuole si va con l’istruttore dietro, che pilota la vela, e il passeggero si può godere il volo e l’esperienza”.
A che età si può cominciare a fare parapendio?
“In Italia si può iniziare a 16 anni con il consenso dei genitori, dopo i 18 in autonomia. Da bambini si può solamente fare i passeggeri in un biposto. L’unico vincolo per i passeggeri è il peso, perché non bisogna pesare meno di 25-30 chilogrammi”.
Per volare in parapendio cosa bisogna fare?
“Per prendere il brevetto, che è come una patente, bisogna passare un esame. Quindi bisogna frequentare una scuola dove prima si fanno i “campetti”, per imparare ad alzare la vela rimanendo con i piedi per terra. Poi, quando si è pronti, si prova a fare il primo volo, con un istruttore collegato per dare indicazioni radio. In contemporanea bisogna studiare anche alcuni concetti teorici, che riguardano il meteo, la struttura della vela e le sue leggi fisiche. Infine, se si vuole poter portare un’altra persona, è necessario seguire un altro corso apposito”.
In cosa consiste l’esame?
“L’esame da singolo consiste in un volo, sotto gli sguardi attenti degli esaminatori che controllano se si fa tutto in sicurezza e se si è in grado di eseguire le manovre che vengono richieste. Poi c’è un test, con un quiz a cui bisogna rispondere, sulla parte teorica”.
Quando c’è vento si può volare lo stesso?
“Quando c’è troppo vento, oltre i 25/30 chilometri orari, soprattutto in montagna, non si può volare, altrimenti ci si ritrova in mezzo al vento fortissimo”.
E se piove?
“Trovarsi in volo quando piove è un errore, perché bisognerebbe sempre valutare bene le previsioni meteo per la giornata, nelle zone dove si ha intenzione di volare. Ma se dovesse piovere inaspettatamente quando si è in volo allora bisogna atterrare”.
Può succedere di fare un incidente?
“Come in tutte le cose che si fanno ci sono alcuni rischi e si possono fare incidenti, però basta fare tutto in sicurezza, usando la testa, come ci viene insegnato. Il parapendio è un’attività molto sicura”.
E voi, avete mai dovuto utilizzare il paracadute di sicurezza?
V. “Io personalmente no”.
E. “Io invece sì, questo autunno. Ho avuto un problema mentre stavo facendo delle acrobazie particolari. Ero sopra il Lago di Garda e stavo provando a fare delle manovre. Sono finita nel lago e sono venuti a riprendermi con un gommone. Può capitare, ma l’importante è fare le cose con la testa, in modo che non ci sia da preoccuparsi”.
Per volare che scarpe usate?
“Meglio evitare i sandali, ovviamente. Bastano le scarpe da ginnastica, adatte alla montagna, perché spesso si decolla da un posto senza neve, ma poi si atterra in cima a una montagna. Un particolare da considerare per non trovarsi nella neve alta mezzo metro con le scarpe da passeggiata in città”.
Esistono gare di parapendio?
“Esistono diverse discipline: dalle acrobazie, con manovre particolari, al “cross”, in cui si vola solamente, e la sfida consiste nel raggiungere i punti prestabiliti che delimitano un percorso: si decolla tutti insieme e vince il primo che arriva”.
C’è un’altezza massima fino a cui si può volare?
“Bisogna specificare che quando si vola in parapendio non si scende solo, ma se si trovano delle correnti di aria calda, che pesa meno di quella fredda, si può salire. Quindi, pur decollando da un’altezza, si può arrivare a quote molto più alte. Partendo dalle nostre montagne si possono raggiungere fino ai 4 mila metri, ma se si va sull’Himalaya si può andare anche molto più in alto”.
Fino a che età si può volare?
“L’unico limite è la salute. Ogni due anni bisogna fare la visita medico sportiva per avere l’idoneità. Per volare da passeggero il certificato medico non serve, ma ovviamente bisogna stare bene. La mobilità non è un problema, l’anno scorso abbiamo portato a volare alcune persone in sedia a rotelle, che magari vanno un po’ aiutate nel decollo, ma si può fare”.
C’è qualche episodio divertente che avete vissuto in volo?
V. “Quando ho preso il brevetto per portare altre persone, volare con la mia miglior amica è stato molto divertente”.
E. “Quando facciamo i corsi con i nuovi allievi, scoppiamo tutti in grandi risate quando, provando ad alzare la vela, qualcuno – sempre in totale sicurezza e senza farsi del male – si schianta a terra”.
Intervista a cura della classe 1A della scuola media Arcivescovile