I lavoratori di Poste italiane scioperano in tutta Italia e anche in Trentino martedì 3 giugno. La mobilitazione è stata indetta da Slc Cgil e Uil Poste per protestare contro precarietà, lavoro povero e taglio degli organici. Una delegazione di sindacati e lavoratori trentini ha partecipato alla manifestazione a Mestre.
Tra il 2016 e il 2024, – denunciano i sindacati – i precari sono più che raddoppiati, passando da 4556 dipendenti a termine a più di 10mila. Nello stesso lasso di tempo c’è stata una costante riduzione dell’organico stabile che, da un complessivo di 132.525 dipendenti, si è ridotto a 109.510.
Una situazione che si riflette anche in regione, dove si sono persi oltre 400 posti di lavoro. Una riduzione di personale che si traduce in un taglio dei servizi, anche perché gli organici sono all’osso. In estate chiuderanno numerosi uffici postali per far fronte alle ferie estive. Tra questi Rovereto e Trento ridurranno drasticamente le aperture pomeridiane tra luglio e agosto. L’anno scorso, inoltre, sono stati chiusi quattro uffici postali a Trento, ed è previsto l’accorpamento degli uffici di Vezzano con Trento e di quello di Caldonazzo con Pergine.
“Un progressivo peggioramento della qualità del lavoro che non farà altro che deteriorare il clima”, fa notare Jacopo Spezia della Slc del Trentino.