L’Ordine delle professioni infermieristiche (Opi) della Provincia di Trento esprime “la propria ferma condanna verso ogni forma di guerra e conflitto armato che, ancora oggi, insanguina numerose parti del mondo. In un’epoca di grande progresso tecnologico e scientifico, è inaccettabile che la violenza continui a seminare morte, distruzione e sofferenze incolmabili”.
L’Ordine “guarda con crescente preoccupazione alle crisi umanitarie in atto nella Striscia di Gaza, in Ucraina, e in molti altri conflitti spesso dimenticati – come in Sudan, Siria, Yemen, Afghanistan, Repubblica Democratica del Congo – dove ospedali e scuole vengono bombardati e i sistemi sanitari collassano. In questi contesti estremi, il semplice gesto del prendersi cura diventa spesso un atto di eroismo quotidiano. Ai colleghi infermieri, ai medici, agli operatori sanitari e umanitari che continuano a garantire assistenza e dignità, anche in mezzo alla guerra, va il nostro pieno e riconoscente sostegno. Il loro impegno incarna i principi fondanti della nostra professione: prendersi cura, proteggere la vita, difendere l’umanità, senza alcuna distinzione. Rivolgiamo la nostra attenzione anche al dramma delle migrazioni nel Mar Mediterraneo, dove migliaia di persone continuano a perdere la vita nel tentativo di fuggire da guerre, persecuzioni e miseria. Anche in questi scenari, il diritto alla cura, alla protezione e alla dignità deve essere riaffermato con forza”.
L’Opi dice di unirsi “alle voci di altri Ordini professionali che hanno preso posizione, convinti che la cura sia anche un atto politico e sociale, fondato sulla pace, non sulla violenza. Il nostro impegno è costante: dalla parte della vita, della salute, della dignità. Invitiamo tutte le istituzioni, le associazioni e i cittadini a sostenere azioni concrete di pace, aiuto umanitario e solidarietà internazionale. Solo attraverso un impegno condiviso possiamo costruire un futuro fondato sul rispetto, sulla compassione e sulla tutela dei diritti umani universali”.