Una riflessione sui temi della pace e della pacifica convivenza fra i popoli e un appello per risvegliare le coscienze nei confronti del sanguinoso conflitto in Medio Oriente. È stata depositata in questi giorni alla segreteria generale del Comune di Rovereto una mozione che porta come prima firmataria la sindaca di Rovereto Giulia Robol e sottoscritta da tutti i gruppi consiliari della maggioranza e di parte dell’opposizione – Officina Comune, Alleanza Verdi Sinistra, Rovereto Libera, Partito Democratico, Civici per l’Autonomia, Campobase, Noi Rovereto Lui sindaco, Rovereto al Centro – per impegnare il Consiglio comunale, la stessa sindaca e la giunta comunale a una presa di posizione forte nei confronti del dramma che si sta consumando in Palestina, in particolare nella striscia di Gaza, teatro di una guerra che vede coinvolta la popolazione civile nelle sue componenti più fragili ed esposte, donne anziani e bambini.
Il documento, in segno di solidarietà e improntato ai valori di fondo che connotano la vocazione e la missione di Rovereto Città della Pace, rivolge un appello al Governo italiano affinché intensifichi gli sforzi diplomatici per l’apertura dei valichi di frontiera e consentire così l’accesso agli aiuti umanitari e la consegna di medicinali a sostegno della popolazione civile stremata e ridotta alla fame da mesi di assedio. Si chiede in secondo luogo sempre al Governo di avviare l’iter per il riconoscimento dello stato della Palestina del suo inserimento nell’Organizzazione delle Nazioni Unite.
La mozione esprime anche la condanna verso qualsiasi forma di integralismo e di xenofobia e l’impegno per promuovere una città inclusiva che sappia valorizzare le diversità presenti, etniche, cultuali e religiose, attraverso il coinvolgimento delle scuole e delle associazioni del territorio nella promozione di iniziative di pace e di convivenza. Ribadisce ancora l’impegno della città nel sostenere iniziative dei movimenti per la pace israeliani e palestinesi, di gruppi, associazioni che sostengono la fine dell’occupazione israeliana con mezzi pacifici e non violenti.