La manovra economica della Provincia di Trento muove risorse aggiuntive per 878,7 milioni. È quanto prevede il disegno di legge di assestamento del bilancio di previsione 2025-2027, illustrato martedì 24 giugno alle categorie economiche e ai sindacati dal presidente Maurizio Fugatti.
La proposta di legge farà un passaggio al Cal nella giornata di oggi (mercoledì 25 giugno) e, dopo il via libera in Giunta, approderà alle commissioni consiliari competenti e quindi al Consiglio provinciale per l’iter di approvazione.
“L’assestamento 2025 del bilancio di previsione triennale conferma un valore importante, di quasi 900 milioni di ulteriori risorse in buona parte derivanti da maggiori entrate per il migliorare andamento dell’economia, rinnovando alcune scelte strategiche e puntando fortemente su alcune misure: il sostegno al potere d’acquisto dei lavoratori e delle famiglie, gli incentivi alla natalità che vengono accorpati in modo strutturale, l’aliquota Irap al 2% per le imprese che investono sulle retribuzioni. Interventi che riprendono alcune proposte emerse nel tavolo di lavoro sui salari e che vanno nella direzione di sottoscrivere il patto tra imprese, lavoratori e istituzioni pubbliche per la crescita del Trentino e la tutela dei redditi”, ha precisato il presidente Fugatti.
525 milioni di euro sono dedicati a nuovi stanziamenti per le opere pubbliche. Tra questi ci sono 235 milioni sul capitolo strade e ciclabili con ulteriori 100 milioni per la variante di Tenna, che arriva a 200 complessivi finanziati, 100 milioni per la ferrovia Rovereto-Riva del Garda in attesa del protocollo che sarà siglato con RFI, 120 milioni di integrazione per il Polo ospedaliero e universitario del Trentino, 49 sull’edilizia scolastica, 16 di integrazione per la funivia Trento-Bondone.
Tra gli interventi, un incentivo alla natalità che va ad incidere sul terzo figlio: si introduce un assegno di 400 euro mensili per 10 anni per i nuclei che decidono di avere il terzo figlio e hanno un Icef inferiore a 0,4. Importo che diventa di 250 mensili sempre per 10 anni per i nuclei con Icef sopra lo 0,4 oppure che non presentano dichiarazione. Questo si coniuga con un aspetto che attiene al lavoro. “Vengono previsti 200 euro mensili ulteriori – ha precisato Spinelli – per le madri che, al compimento del terzo anno di vita del figlio, si attivano o riattivano nel mercato dell’occupazione. Una misura di politica attiva del lavoro”.