Fra Francesco Patton a Vatican News: “Il mio desiderio è di rimanere in Terra Santa”

“San Francesco diceva ai frati che quando uno cessa dal servizio di autorità deve essere contento perché il valore della persona non dipende dall’incarico”. Sono le parole affidate da fra Francesco Patton a Vatican News, a poche ore dalla fine del suo incarico come custode di Terra Santa, che aveva iniziato nel 2016. A sostituirlo è padre Francesco Ielpo. “Il mio desiderio – sottolinea Patton – è di rimanere in Terra Santa, senza incarichi di governo, a servizio dei frati, dei cristiani locali e dei pellegrini”. 

In Medio Oriente, fra Francesco Patton è rimasto colpito dalla “cultura relazionale e dell’ospitalità”. “Devo dire che gli anni in Terra Santa mi hanno tolto molto del mio dna nordico per farmi abbracciare convintamente una forma mentis più mediterranea”, confessa a Vatican News Patton. “Tra l’altro questi due elementi li trovo in Gesù e nei vangeli: le relazioni, che sono più importanti delle regole, e lo stare a tavola che diventa addirittura il lasciarsi accogliere alla mensa di Dio e l’ospitare Dio alla propria mensa”.

L’ex custode di Terra Santa ricorda i rapporti con i rappresentanti delle altre confessioni, che sono sempre stati “molto buoni, anche se sicuramente la relazione più significativa è stata con il patriarca greco-ortodosso di Gerusalemme, Theophilos III, che mi ha insegnato molto da tanti punti di vista e che tante volte mi ha incoraggiato e facilitato anche nel mio servizio di Custode. È un vescovo che crede molto nel dialogo e — per usare una sua espressione — sa che tutti noi dobbiamo lavorare perché arrivi il giorno in cui potremo alzare insieme il calice nella celebrazione eucaristica nel luogo più santo della cristianità, cioè al Santo Sepolcro”.

Nell’intervista a Vatican News, fra Francesco Patton cita anche la visita con papa Francesco a Cipro del 2021. “Ricordo la semplicità, l’umiltà e l’umanità con cui ha accolto la mia richiesta di registrare con lo smartphone un messaggio per i giovani di Terra Santa”, afferma fra Patton. “E in quell’occasione ci ha offerto un messaggio di speranza, l’invito ad alzare la testa e a credere che in questa Terra santa noi non abbiamo solo un passato da ricordare ma anche un futuro da costruire“.

QUI L’INTERVISTA COMPLETA

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