“Certamente la cosa più bella è aver fatto parte di una fraternità internazionale”. A dirlo, in un’intervista a Piergiorgio Franceschini (Servizio comunicazione della Diocesi trentina), è l’ex custode di Terra Santa padre Francesco Patton, originario di Vigo Meano.
Padre Patton ha finito il suo mandato dopo nove anni che era in Terra Santa, passando il testimone a padre Francesco Ielpo, nominato da papa Leone XIV lo scorso 24 giugno.
Padre Patton ha parlato di “un’esperienza di fraternità portata all’ennesima potenza, perché i frati della Custodia sono circa 300, di quasi 60 nazionalità diverse. E questa è una sfida grande ed è una sfida, oserei dire, che nel futuro sarà per tutti. Io credo che anche qui, in Italia e in Europa, la Chiesa nei prossimi decenni diventerà sempre più una Chiesa multietnica e multiculturale“.
Il desiderio per il futuro, ha affermato padre Patton, è quello di “poter per un po’ di tempo fermarmi in qualche santuario e rimanere lì, prestando servizio ai pellegrini, ma anche meditando e pregando, con un po’ di calma, e magari anche riordinando le idee per riflettere sull’esperienza di questi ultimi nove anni”.
Infine, il francescano trentino esprime un appello di pace: “La speranza che la guerra possa finire si basa sul fatto che c’è, anche all’interno della stessa società israeliana, una fortissima pressione in questa direzione, perché la maggior parte degli israeliani che nella fase iniziale, dopo il 7 ottobre, appoggiavano la guerra a Gaza, in questa fase comincia a essere stanca di guerra per riavviare anche in modo più serio la stessa economia israeliana che di fatto la guerra sta paralizzando in molti settori. E io spero vivamente che, o per ragioni di interesse, o per ragioni politiche o di umanità, si riesca a mettere fine a questa guerra”.