La Val di Pejo è conosciuta per le sue acque e le piste da sci che si spingono fino a quota 3000 metri, nel cuore del Parco Nazionale dello Stelvio. Ma in pochi sanno che qui Elena alleva un gregge di pecore stanziali, che ogni anno vengono tosate producendo quintali di lana. Una materia prima preziosa che, secondo la legge, viene classificata come rifiuto speciale, con costi di smaltimento elevati per l’allevatrice. Con l’arrivo del PNRR Borghi, però, la situazione cambia: grazie ai fondi che prevedono contributi fino a 75.000 euro per le imprese locali, si apre la possibilità di dare nuova vita a questa risorsa.
Facciamo quindi un passo indietro: Viola Framba infatti nel frattempo decide di riprendere in mano l’attività che nonna Gianna aprì a Vermiglio quasi 60 anni fa lavorando la lana: maglioni, maglioncini, prodotti di montagna, caldi e morbidi. Non solo: cogliendo al volo il PNRR, assieme a sua madre Susy e all’amica Stefania nel 2025 ha aperto ufficialmente il un nuovo laboratorio “Luna Lunatica” a Pellizzano dopo soli 2 anni dal rilancio del vecchio negozio. Questa volta però con una nuova idea: valorizzare la lana di montagna prodotta localmente che da rifiuto speciale diventa risorsa.
“Parte della nostra lana viene dal gregge di Elena, un gregge stanziale, che ogni anno produce quintali di lana non utilizzata, che deve essere smaltita come rifiuto speciale, generando costi inutili per l’allevatore”, afferma Viola, in una storia che ci parla di economia circolare e sostenibilità. Così, l’utilizzo della lana di Pejo permette di avere la materia prima con un positivo ritorno ambientale, senza sprechi, e una collaborazione per il mantenimento del territorio: l’utilizzo di prati e pascoli da parte del gregge contribuisce infatti a preservare il paesaggio, favorendo anche le attività turistiche nel cuore del Parco Nazionale dello Stelvio.