Il buongiorno di Leone si vede dai giovani

Vaticano, 29 luglio 2025: Giubileo dei giovani, Papa Leone XIV saluta i fedeli partecipanti alla messa di benvenuto (Foto Vatican Media/SIR)

Nel numero di luglio-agosto il periodico di casa nostra Questotrentino ci presenta con l’editoriale dal titolo “La Chiesa di Leone” un’opinione complessiva dall’esterno (“la redazione è formata soprattutto da non credenti”, si precisa) sulla fase di passaggio e sullo “stato di salute” della Chiesa cattolica. Per la sua franchezza merita un’attenzione non balneare e ci offre molti stimoli al dialogo.

Colpisce e fa pensare il “doveroso riconoscimento” iniziale che nella Chiesa cattolica è rimasta e rimane ben ferma – anche con papa Prevost – “l’accoglienza dei diseredati del mondo a prescindere dalla loro religione, nella predicazione e anche nel concreto operare”. Si tratta di un “merito storico” che i redattori di Questotrentino apprezzano “in un’epoca segnata dai Trump, dai Salvini con il rosario in mano, dagli integralisti islamici, dai Kirill, dalle sette evangeliche”.

Rispetto alla continuità con Bergoglio, il giudizio su Leone che “si configura da subito come il papa del “ritorno all’ordine” è negativo. Il quindicinale vede un arretramento su molti temi da parte di Prevost, che è “fedele alla tradizione” e non eviterà “il fallimento dei propositi riformatori di Francesco”. Se la Chiesa di Francesco è “dalla parte dei poveri, delle future generazioni, dell’ambiente per la sobrietà”, per Questotrentino quella di Leone non deve essere un’agenzia umanitaria o politica (peraltro, lo diceva anche Bergoglio, ad essere precisi) ma deve rilanciare “una nuova centralità della teologia”.

L’analisi del direttore Ettore Paris lascia perplessi laddove segnala e interpreta le ”scelte pragmatiche” di Leone come “il rifiuto del francescanesimo e della sobrietà” (su questo i racconti del suo stile missionario in Perù) e, precisa, “non tanto per vanità personale, ma come messaggio alle alte sfere vaticane, da secoli aduse ai fasti capitolini”.

L’editoriale non centra l’ambiziosa domanda iniziale (qual è il senso della Chiesa nel ventunesimo secolo) che va ben al di là dello stile personale del suo traghettatore. Sembra prevalere nel giudizio dei colleghi una valutazione di tipo sociologico, che, guardando alla Chiesa soltanto come istituzione, ne appiattisce il ruolo, le scelte e gli effetti al livello del suo vertice: come se la considerasse un’oligarchia, nemmeno troppo coesa, in cui i sudditi si adeguano a pregi e difetti dei capi di turno.

Per la sua natura invece popolare e partecipata dagli stessi credenti in virtù del comune Battesimo (“popolo di Dio” è il termine che secondo il Concilio meglio definisce la radice della Chiesa) e per la sua realtà di mistero che si manifesta solo in un processo storico, ci appare un giudizio severo e prematuro.

Certo, gli atteggiamenti, come la biografia, differiscono. “Fino a ora Leone si è richiamato al predecessore con piena adesione. Ma certamente Leone sarà diverso”, ha scritto il vaticanista Luigi Accattoli. “Più attento alle parole, più cauto nei gesti. Compirà anche qualche passo indietro rispetto al predecessore, ma forse i passi in avanti saranno meglio calibrati. È un papa di convergenza, ma di una convergenza marciante”.

Prevost ci fa capire che, come Francesco, vuole essere se stesso. Docile allo Spirito che nella Chiesa prevede anche carismi diversi, dentro un’unità (ricercata nella sinodalità) che Leone ha ribadito e sviluppato finora in tutti i suoi discorsi. Per padre Antonio Spadaro, il gesuita che a questo passaggio ha dedicato un recente saggio, dobbiamo cogliere “il senso spirituale di un cambiamento che non rappresenta una cesura, ma un’eredità viva che si rinnova”. In quale sorprendente direzione lo potranno svelare anche i prossimi giorni con le parole e i gesti che riserverà ai giovani, vedendo in loro “il futuro della Chiesa”.

vitaTrentina

Got Something To Say?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


Il periodo di verifica reCAPTCHA è scaduto. Ricaricare la pagina.

vitaTrentina