Il consiglio di amministrazione della Federazione Trentina della Cooperazione ha approvato all’unanimità un documento che condanna l’operazione di pulizia etnica perpetrata dal governo israeliano e ogni forma di terrorismo messa in atto da Hamas.
Il testo ribadisce l’impegno per la promozione della pace e dei diritti umani, nel pieno rispetto del diritto internazionale. Il presidente Roberto Simoni: “Lanciare segnali chiari di pace è un dovere morale: fermare questa guerra al più presto è una responsabilità collettiva”.
La Carta dei Valori della Cooperazione Trentina, a pagina 15, riconosce la Pace come valore fondante, affermando che essa “non equivale semplicemente all’assenza di guerre. Non c’è pace senza giustizia né senza uno sviluppo equo e rispettoso della dignità della persona e dei popoli”.
L’appello quindi alla comunità di cooperatrici e cooperatori: “è compito anche della Cooperazione promuovere una cultura della pace, della solidarietà e della giustizia; è nostro impegno di cooperatrici e cooperatori condannare le ingiustizie e ogni forma di disumanità da qualunque parte provenga, riaffermando il diritto di ogni popolo alla vita, alla dignità e alla sicurezza”.
Il documento approvato oggi dal consiglio di amministrazione impegna la Federazione a: sollecitare governo nazionale e comunità internazionale a operare per l’immediato cessate il fuoco; chiedere il rispetto del diritto internazionale e dei diritti umani; esigere il ritorno degli ostaggi israeliani e garantire accesso umanitario alla popolazione civile; promuovere in Trentino iniziative di sensibilizzazione, formazione e cultura della pace; collaborare all’organizzazione della Giornata internazionale di solidarietà con il popolo palestinese.
“In un contesto segnato da violenza e sofferenza, – ha dichiarato il presidente della Federazione Roberto Simoni – lanciare segnali chiari di pace è un dovere morale. La nostra voce, unita a quella di tante altre realtà, deve contribuire a fermare questa guerra al più presto. Come cooperatori crediamo che la pace sia l’unica via per tutelare la dignità umana e garantire un futuro ai popoli coinvolti. La neutralità di fronte all’ingiustizia non è un’opzione: la cooperazione deve essere motore di solidarietà e giustizia”.