Funivia Trento-Monte Bondone: le associazioni ambientaliste chiedono più partecipazione al Comune

La funivia Trento- Sardagna

Un gruppo di associazioni (Rete Climatica Trentina, Enpa, Italia Nostra, Legambiente, WWF, Lipu, Yaku, In Difesa Di, Lav Trentino, The Outdoor Manifesto e Mountain Wilderness) ha scritto una lettera al sindaco di Trento, Franco Ianeselli, per chiedere che l’amministrazione comunale presenti osservazioni formali ai servizi provinciali competenti, al fine di richiedere l’assoggettamento di tutto il progetto della funivia Trento-Monte Bondone alla procedura di Via (Valutazione d’impatto ambientale).

I motivi per cui le associazioni ritengono “indispensabile” un approfondimento tecnico e pubblico sono quattro. Il primo è la necessità di una valutazione complessiva dell’opera. È evidente, sostengono le associazioni, che “la progettazione della tratta Trento-Sardagna è strettamente connessa alla futura realizzazione dell’intero collegamento fino a Vason. Alla luce di questi cambiamenti strutturali e funzionali, non riteniamo corretto considerare l’intervento come una semplice sostituzione della linea esistente. Si tratta, a tutti gli effetti, di un’opera nuova, con caratteristiche tecniche e urbanistiche molto diverse da quelle attuali, e per questo meritevole di un’attenta valutazione ambientale e progettuale complessiva. Per questa ragione, non solo la Valutazione di Impatto Ambientale è necessaria, ma non può limitarsi al solo primo tratto Trento – Sardagna”.

Il secondo motivo è l’impatto ambientale della tratta Trento-Sardagna, che le associazioni definiscono “rilevante” a causa dell’abbattimento di alberi (alcuni dei quali monumentali), per le potenziali criticità geologiche legate alla falesia di Sardagna, al consumo di suolo agricolo nella zona di Sardagna e all’impatto paesaggistico in prossimità della stazione di arrivo di Sardagna.

Terzo, “pur riconoscendo che lo studio preliminare ambientale allegato al progetto già affronta alcune di queste tematiche, riteniamo che solo una valutazione ambientale completa possa garantire una reale tutela del territorio”, sottolineano le associazioni. Che infine ribadiscono il valore della partecipazione pubblica al processo decisionale: in questo senso, la procedura di Via “rappresenta uno strumento fondamentale di democrazia ambientale”.

“Benché il progetto sia di competenza della Provincia, riteniamo fondamentale che il Comune di Trento eserciti un ruolo attivo e responsabile nel processo di progettazione e valutazione”, sottolineano le associazioni. “La presentazione di osservazioni formali da parte dell’amministrazione comunale costituirebbe un segnale importante di attenzione verso il territorio e verso la cittadinanza. Da parte nostra saranno sicuramente presentate osservazioni formali nei tempi previsti, ma riteniamo che l’intervento dell’amministrazione comunale sia altrettanto necessario, per rafforzare la richiesta di sottoporre l’opera a Via e per rappresentare con forza l’interesse pubblico della città”.

“Lo screening del secondo impianto è solamente differito nel tempo (di circa 6 mesi) in quanto in via preliminare si è concordato con Appa la necessità di avviare una campagna preventiva di sondaggi e misurazioni di carattere geologico, che riguardano in particolare la seconda tratta”, sottolinea la Provincia di Trento in una nota in cui risponde alle perplessità avanzate dalle associazioni. “Il secondo motivo è legato agli aspetti inerenti agli accordi con il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti che interviene con un importante contributo di 37,4 milioni di euro, concentrati però sul primo impianto (Trento-Sardagna). A fronte dell’erogazione del contributo, il Ministero richiede il rispetto di alcune scadenze di completamento del progetto e di successiva realizzazione dell’impianto entro date stabilite. Gli approfondimenti geologici richiesti per la seconda tratta, nel caso fosse stata presentata nell’ambito di un’unica soluzione progettuale, avrebbero causato un rallentamento dell’intero progetto con la certezza di non corrispondere alle richieste del Ministero”, aggiunge.

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