Sul Presena la 48ª Festa della Fratellanza

Anche quest’anno sul ghiacciaio del Presena – Passo Paradiso, delegazioni italiane e austriache si sono ritrovate in uno dei luoghi simbolo della memoria della Grande Guerra per la Festa della Fratellanza, giunta alla sua 48ª edizione.

Nata nel 1977 dall’intuizione dell’alpino Emilio Serra e del Kaiserjäger Kurt Steiner, la manifestazione, organizzata dal Museo della Guerra Bianca di Vermiglio in collaborazione con il Comune di Vermiglio, la Provincia autonoma di Trento, la Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol e il Museo Storico del Trentino,  continua a rappresentare un momento di incontro e di preghiera comune nei luoghi in cui, oltre un secolo fa, migliaia di giovani soldati si fronteggiarono. Oggi, in un contesto internazionale segnato da conflitti e tensioni, il Trentino rinnova la sua capacità di trasformare terre di dolore in spazi di dialogo, amicizia e cooperazione, rafforzando il messaggio universale di pace.

La giornata si è aperta con la sfilata dal Presena e si è conclusa con la cerimonia ufficiale e la Santa Messa, accompagnata dal Corpo Bandistico Ossana Vermiglio e dal Coro Santa Maria Assunta di Tassullo. Presenti autorità locali e provinciali, associazioni ex combattentistiche italiane e austriache, delegazioni di Alpini, Kaiserjäger, Schützen e Standschützen dell’Euregio, oltre al sindaco di Mitterndorf, Thomas Jechne, al Segretario Generale della Croce Nera Austriaca, Thomas Rappatz, e ai rappresentanti istituzionali delle due sponde dell’arco alpino.

“Questa 48ª edizione della Festa della Fratellanza ha un significato particolare: la presenza di tante persone, di tanti sindaci e rappresentanti delle istituzioni, degli Alpini e degli Schützen, delle associazioni combattentistiche italiane e austriache, dimostra che questa celebrazione è diventata un punto di riferimento fondamentale – ha detto l’assessore provinciale alla promozione della conoscenza dell’Autonomia, Simone Marchiori – proprio qui, dove un tempo la guerra ha lasciato ferite profonde, oggi si rinnova un impegno comune: non dimenticare gli orrori del passato e custodire il valore della pace. La storia ci insegna che la pace non è mai scontata, e le tensioni che attraversano il mondo ci ricordano quanto sia fragile. Per questo serve il coraggio del dialogo, che trasforma la memoria in costruzione, il dolore in impegno, la distanza in rispetto”.

“Ogni anno ci ritroviamo qui per ricordare e per essere un esempio di pace al mondo – ha detto il sindaco di Vermiglio Michele Bertolini – oggi, su queste montagne, italiani e austriaci rappresentano una famiglia unita: un tempo nemici, oggi testimoni di unità e di umanità. Siamo qui per non dimenticare il passato e per rendere un grande omaggio al futuro, che vogliamo sia di pace. È un messaggio che da queste vette si alza forte e chiaro, ricordandoci che la pace è un impegno che appartiene a ciascuno di noi.”

 

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