Sono state bloccate da una pattuglia della Polizia Stradale di Trento e poi denunciate le due persone, un uomo e una donna già noti alle forze dell’ordine, che in una piazzola di sosta della S.P. 235 nella zona di Trento Nord hanno cercato di attuare la cosiddetta truffa dello specchietto a danno di una famiglia di turisti.
La Polizia Stradale di Trento, nell’ambito del rafforzamento dei dispostivi di controllo – anche grazie a pattuglie in borghese – legato all’attuale periodo di esodo e controesodo, nella giornata di martedì 19 agosto, a seguito delle recenti segnalazioni ricevute, era attivamente alla ricerca dei truffatori in questione.
La modalità attuata è quella ormai nota: far credere alla vittima, che si trova sulla propria auto, di aver urtato involontariamente l’autovettura dei truffatori durante la marcia. La vittima della truffa percepisce effettivamente il rumore di un colpo secco sulla propria carrozzeria, provocato in realtà dal truffatore con un oggetto (un sasso, un bastone), cui fa seguito una richiesta di constatazione del danno e di pagamento di una somma di denaro per evitare la denuncia all’assicurazione.
Il truffatore di solito sceglie fra le proprie vittime dei soggetti fragili oppure persone provenienti dall’estero, che quindi potrebbero non conoscere la lingua italiana. Non di rado i toni utilizzati sono aggressivi ed arroganti per superare eventuali perplessità della vittima ed indurla al pagamento immediato di una somma di denaro in contanti per chiudere la questione. In questo caso lo specchietto dei truffatori è stato riscontrato rotto proprio per convincere le vittime a pagare immediatamente e, al momento dell’intervento degli agenti della Polizia Stradale, queste avevano appena consegnato 100 euro in contanti ai truffatori.
Il provvidenziale intervento degli operatori, tuttavia, ha consentito di bloccare i malfattori, per i quali è scattata quindi la denuncia per tentata truffa, violenza privata e getto pericoloso di cose. Il Questore di Trento ha adottato e notificato a entrambi la misura di prevenzione del divieto di ritorno nel Comune di Trento, rispettivamente per 4 e 3 anni.