“Levico incontra gli autori”, sabato 30 agosto Luca Misculin con “Mare aperto”

Sabato 30 agosto alla Sequoia del Parco di Levico Terme si terrà l’appuntamento conclusivo della rassegna letteraria che ha animato l’estate della cittadina termale, “Levico incontra gli autori”, con venticinque incontri tra parco storico, terme e forte asburgico.

Un “festival estivo permanente” giunto alla decima edizione, organizzato dai due poli culturali della città termale, la Biblioteca Comunale e La Piccola Libreria con il sostegno e l’ospitalità del Parco storico, delle Terme, della Cassa Rurale Alta Valsugana, dell’Azienda di promozione turistica Valsugana Lagorai, delle associazioni culturali e degli sponsor che credono nella cultura come motore di crescita del territorio: Premio Itas del Libro di Montagna, Acqua Levico, Menz&Gasser, Caffè Nazionale.

L’ultimo ospite in rassegna è Luca Misculin. Quella di Levico è l’unica tappa trentina per il suo nuovo saggio, “Mare aperto”, che racconta la storia millenaria del Mediterraneo per quella che è: una grande epopea umana. Misculin è giornalista, si occupa prevalentemente di Europa e migrazione e dal 2013 scrive su il Post. Lo ascoltiamo ogni sabato nell’edizione del weekend di Morning, il podcast di rassegna stampa mattutina del Post. Nel 2023 ha realizzato il podcast “La nave”, un racconto quotidiano a bordo della nave Geo Barents di Medici Senza Frontiere e per il Post ha realizzato anche due podcast di divulgazione storica “La fine del mondo” e “L’invasione”.

Ne parla così Angela Tognolini, scrittrice adottata dall’altopiano della Vigolana (e dalla Piccola Libreria di Levico), che dialogherà con Misculin sabato alla Sequoia:
“Luca Misculin ci porta in un braccio di mare che ci sembra di conoscere benissimo e ci racconta invece una storia completamente inedita. Quella di misteriose civiltà preistoriche di cui abbiamo smarrito nomi e destini, ma anche di monumentali imprese belliche recenti di cui non sappiamo niente. Di migrazioni al contrario, quando erano gli Italiani ad approdare in Nord Africa per iniziare una nuova vita, di pirati e uccelli, di tradizioni e di grandi cambiamenti. Per arrivare alla fine a comprendere quanto la storia possa raccontarci di noi stessi, della nostra casa comune e del nostro comune futuro. E domandarci cosa vogliamo che sia, da oggi in poi, il Mare Aperto che abbiamo proprio dietro casa: un luogo di incontro o di scontro, di lotte fratricide o di grandi progetti condivisi?”.

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