Sarà un viaggio all’interno del rapporto tra piante, boschi e cambiamenti climatici, tra incontri scientifici, escursioni sul territorio, mostre e proiezioni cinematografiche, quello organizzato dalla sezione Botanica della Fondazione Museo Civico di Rovereto dal 12 al 14 settembre: un fine settimana in cui il focus si sposta sull’Euregio e sui paesaggi alpini, oggi al centro di trasformazioni profonde che ridisegnano non solo l’ambiente, ma anche il nostro modo di viverlo e custodirlo, per osservare come il mutamento climatico stia cambiando i boschi e la flora, e riflettere sul ruolo delle comunità, della ricerca e della memoria collettiva nel costruire nuove forme di conservazione e resistenza.
“La flora che cambia: studi e prospettive” è il titolo della giornata di studi riservata agli specialisti prevista per il 12 e 13 settembre 2025 che riunisce il meglio della ricerca per approfondire i cambiamenti in atto nella flora del Nord Italia e dell’arco alpino, tra riscaldamento climatico (+1,8°C sulle Alpi dal 1880, quasi il doppio della media globale) e trasformazioni d’uso del suolo. Quasi 90 partecipanti, con sessioni che affronteranno tre temi principali, I prati: dalle trasformazioni nelle praterie alpine agli studi di lungo periodo in Trentino, l’Alta quota: colonizzazione delle aree proglaciali, biodiversità lichenica, flora delle vette alpine e mutamenti storici dell’Appennino e le checklist floristiche aggiornate, con piante alloctone e nuove mappe della flora acquatica del Nord Italia. Vengono presentate ricerche dove sono coinvolte ben sei università italiane. Una partecipazione record di 90 iscritti, e dodici i relatori affiliati a enti pubblici e privati: la Fondazione Museo Civico di Rovereto, il MUSE di Trento, le Università di Bologna, di Padova e di Pavia (Orto Botanico), di Siena e di Udine, l’università IUAV di Venezia, il Parco Nazionale Gran Paradiso, il National Biodiversity Future Center, NBFC di Palermo, lo Studio Associato PAN
Ma le giornate danno anche grande spazio alle iniziative rivolte al pubblico, a partire dalla serata di venerdì 12 settembre, quando alle ore 20.45, la Sala Filarmonica di Rovereto (Corso Rosmini 86) si trasformerà in uno spazio di visione e riflessione collettiva con una serata di cinema dedicata alla rassegna “Crisi Climatica e ambiente fragile”. Sullo schermo tre opere che intrecciano natura, memoria e cambiamento: Schianti (Italia, 2021, 15’) di Tobia Passigato, un intenso racconto della devastazione lasciata dalla tempesta Vaia; Piante al limite (Italia, 2025, 17’) di Giacomo del Sogno, prodotto dalla Fondazione Museo Civico di Rovereto, che esplora la resilienza delle specie alpine e le loro strategie di sopravvivenza; e Paesaggio rifugio. Visioni e incontri da un altrove alpino (Italia, 2023, 40’) di Michele Trentini e Andrea Colbacchini, un viaggio poetico nei paesaggi fragili che diventano rifugio e luogo di incontro. La serata vedrà la presenza di Andrea Colbacchini, che dialogherà con il pubblico, per approfondire insieme il senso e l’urgenza di raccontare le montagne in un tempo di cambiamento.
Da sabato 13 settembre e fino al 2 novembre, presso il Museo di Scienze e Archeologia di Rovereto, sarà possibile per il pubblico visitare la mostra curata dal Palazzo della Magnifica Comunità e intitolata “Il bosco e le piante nella crisi climatica attuale: il caso della Magnifica Comunità di Fiemme“. Sarà possibile scoprire, al terzo piano del Museo di Scienze e Archeologia di Rovereto, un percorso dedicato alla storia, al presente e al futuro dei boschi della Magnifica Comunità di Fiemme. La mostra illustra come i cambiamenti climatici, di cui la tempesta Vaia e l’epidemia di bostrico sono i segni più evidenti, stanno profondamente cambiando un territorio alpino come quello della Val di Fiemme.
Domenica 14 settembre, dalle 10 alle 12, il programma prevede una passeggiata botanica dal titolo Floristi per passione: scoprire la flora in città. Rovereto diventa un piccolo laboratorio a cielo aperto con una passeggiata che guiderà i partecipanti dal cuore della città fino al ponte delle Zigherane, a Borgo Sacco. Accompagnati dagli esperti della Fondazione Museo Civico, si andrà alla scoperta della sorprendente biodiversità che abita gli spazi urbani, spesso invisibile agli occhi distratti della quotidianità. Un’occasione speciale per imparare a riconoscere le piante che vivono accanto a noi e per riscoprire il paesaggio cittadino attraverso la lente della natura. La partecipazione è gratuita, con prenotazione obbligatoria entro le ore 17 del giorno precedente.
Le iniziative sono realizzate nell’ambito dell’Anno dei Musei Euregio 2025, con il sostegno dell’Euregio – Tirolo – Alto Adige – Trentino e in collaborazione con: Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige, Orto botanico/Botanischer Garten Universität Innsbruck, Fondazione Dolomiti UNESCO, Università di Padova, Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme.