Giubileo degli amministratori, “la città è centro politico universale e di speranza”

Uno spazio per riscoprire cosa significa amministrare e, in ultima analisi, per riscoprire che cosa significa fare politica. È l’occasione offerta ai sindaci del Trentino dal Giubileo degli amministratori, organizzato a Montagnaga di Piné su proposta dei sindaci di Baselga di Piné Alessandro Santuari e di Bedollo Francesco Fantini, con l’aiuto di don Piero Rattin e di don Stefano Volani. “Per governare una città occorre coltivare una Gerusalemme nel cuore”: è partita da questa frase di Giorgio La Pira la riflessione di Lucia Fronza Crepaz, già parlamentare e coordinatrice della Scuola di Preparazione Sociale, introdotta dall’ex assessore di Baselga di Piné Claudio Gennari. Oltre a diversi primi cittadini, hanno partecipato al Giubileo degli amministratori anche alcune consigliere provinciali: Chiara Maule, Maria Chiara Franzoia, Maria Bosin, Stefania Segnana ed Eleonora Angeli.

“La Pira coltivava la metafisica della città. Amministrare vuol dire capire che la nostra città è un essere vivente, che è fatta dalla composizione di tutte le storie dei nostri cittadini”, ha spiegato Fronza Crepaz. “E la città è un centro politico universale, non locale, diceva La Pira, perché ogni sfida sta dentro la città: quella ambientale ed energetica, quella della povertà e della disuguaglianza, quella della convivenza tra religioni… È possibile fare di tutte le città un laboratorio. Gli amministratori delle città, che sono politici, hanno in mano la possibilità di far riemergere la democrazia. Voi avete in mano dei fili che, se tessuti, possono portare risposte a livello globale. È come se La Pira ci dicesse: ‘Amatela, la vostra città. Piantate in essa. Scoprirete che ogni città ha la sua vocazione’”.

La speranza, ha aggiunto Fronza Crepaz, deve essere un valore praticato nella quotidianità. “A volte la mettiamo così in alto da farla diventare un valore così etereo che sembra che, di fronte a guerra ed inimicizia, la speranza non c’entri”. E ha ripreso la definizione data da Angela Davis, attivista statunitense per i diritti degli afroamericani: “La speranza è disciplina. Il nostro lavoro è coltivare la speranza”. “Ma se la speranza è disciplina – ha aggiunto Fronza Crepaz – occorre formarsi. Il buongoverno non si improvvisa”. E parte anzitutto da una formazione “spirituale e personale”, che è “importante forse più di altre, perché illumina tutte le nostre scelte”.

La politica ha delle possibilità di generare bene, di cambiare le situazioni, che nessun’altra realtà umana ha”, ha ricordato l’arcivescovo di Trento, monsignor Lauro Tisi, nella Messa che è seguita presso il santuario della Comparsa. La politica, ha aggiunto don Lauro, “è la più alta forma di carità. In questo momento sento anzitutto il dovere di dirvi che quello che state vivendo come amministratori e come politici è qualche cosa di grande, qualche cosa di decisivo, di sfidante, che vi pone dentro un percorso di grandissima responsabilità”. L’Arcivescovo ha poi ringraziato tutti gli amministratori presenti “perché avete avuto il coraggio di fare attività politica. Grazie perché, al di là di tutto, il vostro servizio è indispensabile. Ma grazie anche perché, dietro alle narrazioni mediatiche da social, ognuno di voi incontra storie di persone segnate dal peso della vita”.

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