Uccisa a colpi di arma da fuoco l’orsa localizzata nei boschi di Caldes, a pochi giorni dal ritrovamento della pelle scuoiata di un piccolo orsetto nel parco giochi di Fondo. Le associazioni animaliste ENPA, Io non ho paura del lupo, LIPU e WWF, protestano alla luce degli ultimi avvenimenti: “In Trentino girano bracconieri, cioè persone armate e pronte ad uccidere: chiunque “giustifica” e comunque non delegittima con chiarezza questi gravissimi reati, sta mettendo in discussione il rispetto della legge, su cui si fonda la nostra società. In questo contesto colpiscono particolarmente le dichiarazioni del presidente dei cacciatori Matteo Rensi: i suoi “ma” svuotano la condanna (comunque, fortunatamente, espressa) e normalizzano l’illegalità, spostando il discorso della responsabilità penale dei bracconieri a un generico sentimento di insofferenza della comunità. Insinuare che la stanchezza possa valere come attenuante è pericoloso: legittima scorciatoie e accende il conflitto proprio dove servono freddezza, precisione e responsabilità”.
Le associazioni proseguono il loro appello per richiedere un intervento immediato sul territorio: “L’attrattività della Provincia si fonda sull’attenzione alla naturalità dei suoi territori: paesaggi integri, fauna selvatica, boschi e aree protette sono parte dell’identità collettiva, dell’economia turistica e del posizionamento internazionale del marchio Trentino. L’immagine di terra “di natura” che attira visitatori, come confermano i sondaggi più recenti, non è minata dalla presenza dei grandi carnivori, bensì dall’azione di pochi criminali che scelgono la via del veleno e delle armi. Per questo chiediamo indagini rapide e trasparenti, costituzione di parte civile da parte degli enti pubblici, rafforzamento dei controlli e dei nuclei antibracconaggio, nonché campagne di informazione che parlino a tutta la popolazione. La legalità non ammette “ma”. Difendere orsi e lupi significa difendere la credibilità delle istituzioni, la sicurezza delle persone e il futuro della montagna trentina”.