Sono oltre 168mila le persone che ogni giorno transitano a Trento. Di qui al 2042, secondo uno studio Nomisma commissionato dal Comune di Trento in vista della redazione della variante al Prg, serviranno quasi 6.000 alloggi: 330 abitazioni per anno nel periodo 2023 -2035, per un totale di 3.960 alloggi, e 260 abitazioni per anno nel periodo 2036 -2042, per un totale di 1.820 alloggi. Queste abitazioni sono suddivise in una componente a libero mercato e una componente “sociale” (housing sociale a prezzo o a canone moderato), con un rapporto tra housing sociale e libero mercato di 1:7.
Il gap tra domanda e offerta di posti letto in studentati è quantificabile invece in circa 800 unità (oltre i posti letto che i nuovi studentati metteranno a disposizione).
Sul piano dei nuclei familiari, si rilevano 6.600 nuclei familiari (in affitto e in proprietà con mutuo) che necessitano di un’offerta di abitazioni in locazione a canone moderato riconducibile all’Edilizia residenziale sociale (Ers) per quanto riguarda la componente in locazione e, in misure di sostegno alla proprietà, per la componente di proprietari con mutuo.
A fronte di questi fabbisogni l’analisi evidenzia che il Prg vigente contiene una edificabilità residua residenziale elevata, pari a 518.000 metri quadrati di superficie utile netta (sun) di cui il 76% nella “città del fondovalle” e il 15% è nella “collina occidentale”.
L’analisi emersa rappresenta il fondamentale punto di avvio per affinare le strategie dalle quali deriveranno le azioni da introdurre del nuovo Piano regolatore di Trento, per dare risposte al tema dell’abitare, dall’invecchiamento della popolazione e del riequilibrio del rapporto tra territorio urbanizzato e territorio non urbanizzato.