Il Senato accademico “esprime pieno sostegno e apprezzamento per i segnali di riapertura del dialogo, arrivati nei giorni scorsi con la firma dell’accordo per il cessate il fuoco, il ritiro delle truppe da Gaza e il rilascio degli ostaggi israeliani e dei prigionieri palestinesi” e “ribadisce ancora una volta quanto già espresso nei mesi scorsi in merito alla posizione dell’Università di Trento di fronte agli eventi drammatici a Gaza”. Lo si legge nella nuova mozione di posizionamento votata dall’organo universitario mercoledì 22 ottobre, con il voto contrario degli studenti.
Il cessate il fuoco è visto come “segnale di distensione e di impegno diplomatico che, pur non risolvendo la drammatica situazione in Palestina, costituisce un primo atto concreto. Il Senato accademico chiede venga fatto ogni sforzo per il pieno supporto ai feriti e ai malati e una piena assistenza sanitaria per la popolazione civile e la tutela del diritto all’istruzione della popolazione, anche al livello universitario”.
Per quanto riguarda il posizionamento sulla tragedia di Gaza, il Senato accademico nella mozione ribadisce che “fin dall’inizio dell’attacco israeliano in risposta all’attacco terroristico messo in atto da Hamas, l’Ateneo, in coerenza con i propri principi fondanti, ha espresso la sua più ferma condanna nei confronti delle autorità israeliane per i gravissimi crimini di guerra messi in atto che hanno portato alla fondata accusa di genocidio ai danni della popolazione palestinese sostenuta da autorevoli enti internazionali. Ha auspicato a più riprese una soluzione pacifica e diplomatica e invocato pubblicamente il rispetto del diritto internazionale e di tutte le risoluzioni e le determinazioni degli organismi sovranazionali e l’istituzione di corridoi umanitari. In base a tali risoluzioni e determinazioni internazionali, chiediamo che al popolo palestinese sia riconosciuto il pieno diritto all’autodeterminazione in un contesto di generale riconoscimento e rispetto”.