Sabato la presentazione del libro fotografico “NaturALA, i nostri primi dieci anni”

Dalla migrazione del raro Piviere Tortolino in Lessinia, agli introvabili fiori di Bulbocodium passando per le rassegne culturali più iconiche della Vallagarina, come “Ala, città di Velluto” e “Uva e dintorni” ad Avio, sono tanti gli scatti e le storie che si intrecciano nel libro “NaturALA, i nostri primi dieci anni”, che verrà presentato sabato 15 novembre alle 20.30 in sala Zendri.

L’associazione di fotoamatori naturalisti, fondata ad Ala il 1° novembre 2015, ha voluto festeggiare il primo decennio di attività con un volume che – in oltre 200 pagine – fissa i ricordi e delinea il percorso fatto, basato sull’apprendimento di nuove tecniche fotografiche attraverso i corsi dedicati, ma anche di mostre, incontri tra generazioni nelle scuole e nelle residenze per anziani, cura del territorio attraverso giornate dedicate alla pulizia di torrenti e boschi e solidarietà, accanto ai corpi volontari dei Vigili del Fuoco e delle associazioni sportive locali.

NaturALA conta 55 tesserati e tesserate, provenienti dal Trentino, ma anche da Veneto e Lazio. Negli anni ha realizzato 21 mostre fotografiche, 6 corsi fotografici e 1 concorso fotografico, incontri su fotografia e natura in 5 scuole, 3 residenze per anziani e dato copertura a 25 manifestazioni culturali lagarine e 10 eventi sportivi ricorrenti sul territorio.

“Questo libro – spiega il presidente dell’associazione NaturALA Roberto Zendri – non è solo una raccolta di eventi, ma un ponte tra il nostro passato e il futuro: un modo per far conoscere l’anima dell’associazione a chi ancora non la conosce. Sfogliando le pagine, riviviamo insieme le suggestioni e la meraviglia che solo la natura sa offrire. Con l’augurio di altri dieci anni di ispirazione e amicizia, invitiamo concittadini e appassionati a immergersi nella nostra storia”.

Il volume è stato curato dalla scrittrice e giornalista pubblicista Martina Dei Cas, che racconta: “In questi mesi, mi sono passate per le mani migliaia e migliaia di foto. Dal micro al macro, scattate nella solitudine di un’alba invernale o nel chiacchiericcio di un pranzo in malga, avevano tutte in comune la voglia di mettersi in gioco, la curiosità di conoscere e far conoscere la natura intorno a noi. E forse anche il desiderio di trasformarsi in strumenti per leggere il presente e conservarne il ricordo in un mondo che cambia sempre più in fretta. Nonostante la difficoltà di dare senso e ordine a un archivio fotografico così originale e corposo, un plauso va al direttivo di NaturALA e al suo sforzo collegiale per garantire a tutti i soci la massima rappresentanza possibile tra queste pagine”.

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