Grande cordoglio per la scomparsa di don Marcello Farina

Foto Gianni Zotta

Sono tantissime le voci di chi, in queste ore, ha voluto ricordare don Marcello Farina, il “prete-filosofo”, seminatore d’inquietudini, che con le sue omelie e con le sue lezioni ha cresciuto generazioni di cristiani e di studenti, venuto a mancare nella notte tra giovedì e venerdì.

“Per chi non lo conosceva – ha scritto il sindaco di Trento, Franco Ianeselli – restano un mistero le folle che don Farina riusciva a muovere quando teneva una lezione all’università della terza età o quando celebrava la messa nelle più sperdute parrocchie. Ma chi ha avuto il privilegio di ascoltarlo anche solo una volta, fosse laico e credente, non si stupisce affatto: perché don Farina aveva il dono di unire l’audacia, la profondità del pensiero alla più umana delle arti: l’arte dell’incontro, del dialogo, della comprensione senza pregiudizi”.

Nel 2020 don Farina era stato insignito dell’Aquila di San Venceslao, massima onorificenza concessa dalla città di Trento, per essere stato, “con la sua militanza sociale e intellettuale una delle più rispettate e ascoltate voci critiche, in grado di mettere il pensiero al servizio delle relazioni e della comprensione del mondo”.

La figura di don Marcello Farina è stata ricordata anche dalla Giunta provinciale di Trento: “È una notizia che genera un sentimento di dolore e commozione – commenta a nome dei colleghi dell’esecutivo il presidente Maurizio Fugatti – lasciando un vuoto difficile da colmare. Resta il grande esempio che don Marcello ha sempre dato alla nostra comunità, ai credenti ed ai laici, ma anche a tante generazioni di giovani che ha saputo affascinare con la sua fede, la sua cultura e la dolcezza che rafforzava il rigore e la coerenza del suo messaggio”.

A ricordarlo anche la Federazione Trentina della Cooperazione. “Don Marcello – dichiara il presidente Roberto Simoni – è stato un testimone autentico della fede e del valore di essere comunità, umile e mite, ma al tempo stesso capace di indicare strade, di aprire visioni, di offrire parole che diventavano orientamento. Una bussola, anche se, per la sua profonda umiltà, forse non avrebbe gradito questa definizione“.

L’UCSI del Trentino-Alto Adige ha ricordato don Farina nell’assemblea annuale, venerdì 28 novembre, parlando di un “esempio di grande comunicatore di umanità e di spiritualità”. “Don Farina – è stato detto – ci lascia lo stimolo a credere nella forza della Parola, alla quale ha dedicato articoli, libri e omelie e con la quale sapeva mettersi in dialogo con ogni persona, pure negli ambienti apparentemente più lontani. Ha anticipato lo stile della “Chiesa in uscita” lanciato da papa Francesco”.

Un messaggio arriva anche dalle Acli Trentine: “Nell’apprendere della scomparsa di don Farina, le Acli trentine si stringono attorno ai famigliari e alle tantissime persone che Marcello ha amato nella sua vita ricordando gli insegnamenti di un prete e di un intellettuale libero e indipendente. In tanti anni di collaborazione con il nostro mensile “Aclitrentine” e la nostra “Scuola di Comunità” ci ha insegnato il coraggio dell’umiltà, la profondità della mitezza e dell’autonomia di pensiero. Grandi lezioni che porteremo per sempre nei nostri cuori”, afferma il presidente Walter Nicoletti.

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