A riflettori spenti: Arci, Acli e Cigl lanciano una raccolta fondi per l’Afghanistan

Il centro chirurgico-pediatrico di Emergency ad Anabah, nella valle del Panshir. Foto emergency.it

Nel centro chirurgico-pediatrico di Emergency ad Anabah, nella valle del Panshir, in Afghanistan, nascono tra i 500 e i 600 bambini al mese. L’associazione fondata dal medico milanese Gino Strada (scomparso nell’agosto scorso) opera nel Paese dell’Asia meridionale dal 1999 dove sono stati aperti nel corso degli anni tre centri ospedalieri, a Kabul, Lashkar Gah e nel Panshir.

Finora sono stati curati, gratuitamente, 7 milioni di pazienti. Tra medici e infermieri, internazionali e locali, nel Panshir lavora un centinaio di uomini e donne. Attualmente una quarantina di donne segue un corso di formazione infermieristico.

L’ampliamento del centro, realizzato nel 2015, è stato intitolato a Valeria Solesin, la ragazza di origini venete che studiava all’università di Trento e che venne uccisa proprio in quell’anno nell’attentato terroristico del Bataclan, a Parigi. In queste zone impervie e montagnose la situazione è “fisiologicamente” difficile vista anche la ritirata della coalizione internazionale dopo vent’anni di occupazione del Paese e la presa del potere da parte dei Talebani.

“Serve materiale sanitario ma anche ristrutturare alcune sale parto per proseguire a “servire” al meglio un bacino di circa 250mila persone”, sottolinea Fabrizio Tosini, coordinatore di Emergency dei gruppi regionali del Trentino- Alto Adige. Proprio per questi motivi è stata lanciata la campagna di raccolta fondi “Sos Afghanistan-A riflettori spenti” alla quale aderiscono l’Arci (nella cui sede di viale degli Olmi a Trento è stata presentata), Acli e Cgil e che andrà avanti fino al 15 gennaio.

Nel corso della presentazione, Andrea La Malfa, presidente dell’Arci trentina, ha detto che “è doveroso, corretto e giusto essere vicini alla popolazione dell’Afghanistan che subisce e paga le scelte politiche sbagliate degli ultimi vent’anni. Tanto più adesso, in un momento in cui l’attenzione internazionale è scemata dopo il grande risalto determinato dal periodo in cui la coalizione internazionale ha lasciato il Paese”. Per Luca Oliver, presidente delle Acli, “l’obiettivo di questa campagna, come di altre iniziative, è quello di tenere accesi i riflettori su alcune situazioni difficili in cui si trovano migliaia di persone, da quelle intrappolate nella rotta balcanica all’Afghanistan, ma non solo. Un attenzione che stimoli i governi democratici del mondo ad intervenire con progetti e azioni concrete”.

“Distribuiremo il materiale con i dettagli dell’iniziativa e informeremo i lavoratori – ha sottolineato Manuela Faggioni, segretaria organizzativa della Cgil – È necessario che i diritti degli uomini e, ancor di più, delle donne siano salvaguardati”. Tosini di Emergency ha infine ricordato che “nonostante la valle sia stata colpita duramente dall’avanzata dei Talebani, attualmente la situazione nel Panshir è relativamente tranquilla”.

Le organizzazioni che aderiscono all’iniziativa interverranno con contributi economici propri a sostegno della raccolta fondi. Per chi volesse fare una donazione a favore del progetto, il riferimento è il link www.produzionidalbasso.com/project/a-riflettori-spenti-sos-afghanistan/ oppure va effettuato un bonifico all’Iban IT42Z0359901800000000109456 (causale “Sos Afghanistan”).

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