Rotta balcanica, Trento rilancia la campagna “Cambiamo rotta”

Avviata nel maggio scorso, è stata rilanciata la campagna “Cambiamo rotta”

La campagna “Cambiamo rotta”, partita a maggio (qui articolo), è stata rilanciata in vista dell’inverno, che renderà la situazione per le persone in viaggio lungo la rotta balcanica ancora più difficile. Le sei realtà che la promuovono (Diocesi di Trento, Ipsia-Acli, Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa/CCI, Forum Trentino per la Pace, CNCA e Movimento dei Focolari) vogliono accendere i riflettori sulla condizione dei migranti che attraversano il sud-est europeo nel tentativo di varcare i confini dell’UE. Persone che spesso vengono respinte con la forza, soprattutto al confine tra Bosnia Erzegovina e Croazia e al confine tra Slovenia e Italia.

Una tragedia umanitaria che si consuma alle porte del vecchio continente – spiegano i promotori – con l’aggravante di una chiara strategia politica portata avanti nella pressoché generale indifferenza, come documentano anche le immagini di queste settimane dai confini polacchi. Un dramma accentuato dalla situazione afgana, con la fuga dal Paese tornato in mano ai talebani”.

La campagna “Cambiamo rotta” si era posta inizialmente l’obiettivo di raccogliere fondi per sostenere l’attività di accoglienza nel campo profughi di Lipa (Bosnia), dove operano alcuni volontari trentini coordinati da Ipsia, tra le realtà che promuovono la campagna. A fine settembre erano stati donati oltre 33mila euro, 30mila dei quali sono stati usati per costruire una lavanderia, fondamentale per garantire l’igiene di base e scongiurare la diffusione della scabbia. La lavanderia è stata inaugurata a Bihac, negli spazi della Croce Rossa, nelle scorse settimane. Servirà sia alle persone migranti del campo di Lipa sia ai bosniaci che versano in situazione di povertà. Per ora il progetto è finanziato sino al marzo del 2022. Sono coperti il costo di funzionamento e del personale locale impiegato.

“Cambiamo rotta”, però, non ha esaurito la sua utilità, e viene rilanciata in vista dell’inverno. Le immagini delle file interminabili di persone che, al gelo, attendono un pasto risalgono alla fine del 2020, poco prima che un incendio distruggesse la maggior parte dei tendoni del campo profughi di Lipa. I fondi raccolti saranno destinati al progetto delle cucine collettive di Lipa: ai migranti viene infatti data la possibilità di cucinare, seppure su bracieri e fuochi da campo. Le organizzazioni internazionali si impegnano invece ad approvvigionare legna per la cucina e a organizzare momenti comunitari legati al cibo. Cucinare diviene in quest’ottica un veicolo di emancipazione, un modo per riacquisire una propria dignità in una situazione estremamente precaria e disumanizzante.

Servono poco meno di 4mila euro al mese per la legna e per le attività legate alla cucina collettiva.

Secondo i dati ufficiali dell’UNHCR, nei primi otto mesi del 2021 sono entrati quasi 12 mila profughi nella sola Bosnia Erzegovina, il 30 per cento dei quali sono afgani. Le nazionalità che “seguono” sono quella pakistana e quella irachena. Si tratta perlopiù di famiglie con minori al seguito.

A fine agosto erano poco meno di 3mila i migranti accolti nei centri di accoglienza/transito della Bosnia Erzegovina. Si calcola però che quasi 2mila persone vivano al di fuori di questi centri, soprattutto in prossimità dei confini.

81mila le persone che, dal gennaio 2018, sarebbero passate in Bosnia, una tappa della rotta balcanica.

Per aderire alla campagna lanciata dalla Diocesi di Trento, da Ipsia-Acli, dal Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani, dall’Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa/CCI, dal CNCA e dal Movimento dei Focolari

Opera Diocesana Pastorale Missionaria Cassa Rurale Alto Garda IBAN: IT 28 J 08016 05603 000033300338. Conto corrente postale n. 13870381.

Per i privati che usufruiscono della DETRAZIONE IRPEF Opera Diocesana Pastorale Missionaria – sezione ONLUS Cassa Rurale Alto Garda IBAN: IT 70 L 08016 05603 000033311172. Conto corrente postale n. 30663371.

In basso, il video della campagna “Cambiamo rotta”. Intervengono Nicola Minasi, ex ambasciatore italiano a Sarajevo (Bosnia), e alcuni volontari attivi sul campo.

Paolo Martino, giornalista e videomaker che collabora con CCI, ha realizzato un video-reportage a sostegno della campagna.

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