Il best seller dell’Anno… della misericordia

Andrea Tornielli riesce a far emergere il cuore e lo sguardo di Papa Francesco, attento a Dio e all'uomo. Tra aneddoti, storie vere e di riferimenti biblici

Ha fatto centro un’altra volta il vaticanista Andrea Tornielli. Questa volta però non si è limitato al gossip vaticano o a battere sul tempo tutti gli altri e persino a precedere le “Nostre Informazioni” de L’Osservatore Romano. Ha puntato ancora più in alto, al cuore, al vertice e ha realizzato una bella e accattivante intervista addirittura con Papa Francesco. Non è che sia difficile visto che l’attuale Pontefice non si tira indietro e apre spesso le porte di casa ai giornalisti di varie parti del mondo e lui stesso non manca di incontrarsi con loro, come i suoi predecessori, in occasione delle trasferte aeree dei viaggi apostolici.

L’intervista, o meglio come dice il sottotitolo la conversazione, pubblicata in questi giorni dalla PIEMME (storica e apprezzata casa editrice a carattere religioso) sta spopolando ed è in vetta alle classifiche di vendita dei libri. Un piccolo volume di un centinaio di pagine suddivise in nove capitoletti. Già il titolo dice il contenuto, tipico dell’ormai avviato Giubileo, proprio in questo Anno Santo: Il nome di Dio è Misericordia

L’intervistatore è riuscito a far emergere il cuore e lo sguardo di quel Pastore attento a Dio e all’uomo che è Papa Francesco.r Il Papa riprende parecchie tematiche della sua bolla di indizione del Giubileo Misericordiae Vultus dell’aprile 2015. Interessante l’affermazione, che risponde a quanti chiedono la differenza tra misericordia e perdono: “La misericordia è il modo con cui Dio perdona” (p. 12) e “Il perdono di Dio cancella il peccato, mentre la misericordia va oltre” (p. 13)! O ancora altre brevi affermazioni di Papa Francesco, come quella sulla centralità della misericordia “che per me rappresenta il messaggio più importante di Gesù” (p. 21) o per dirla con il suo linguaggio sempre colorito: “la misericordia è la carta di identità del nostro Dio” (p. 24).

Papa Francesco, che attinge alla sua esperienza di Pastore, sacerdote e vescovo, a cui piaceva e piace “dedicare del tempo alle confessioni” dei fedeli (p. 43), racconta diversi aneddoti, storie vere, e nel suo dire non manca di riferimenti biblici. Inoltre non si tira indietro ad affermazioni anche perentorie, secondo la dottrina tradizionale: “Perché siamo peccatori? Perché c’è il peccato originale” (p. 57). Ma offre anche le sue parole semplici e immediate che rivelano il mondo della misericordia di Dio e degli uomini: la tenerezza, gli spiragli, la compassione, ecc.

Quanto mi è piaciuto ritrovare sulle labbra e quindi nel cuore di Papa Francesco, tra gli altri, personaggi che ho avuto la gioia e la grazia di incontrare e di cui conservo memoria viva e grata come il Cardinale Giacomo Biffi (p. 31, che cita Chesterton: “Chi non crede in Dio, non è vero che non crede in niente, perché comincia a credere a tutto”) o il Papa Giovanni Paolo I, Albino Luciani (p. 28, 56 e 82: “Io sono solo polvere”).

Anche Tornielli qualche volta cade nella trappola di tanti giornalisti che affermano perentoriamente: Papa Francesco ha detto! Egli, infatti, riguardo all’adultera perdonata fa dire al Papa una frase che in verità è dell’Evangelista Giovanni (p. 11). Molti non si accorgono che prima di lui in verità lo aveva già detto un certo Gesù Cristo. Ma forse è il complimento più bello e gradito per Papa Francesco, che non dice cose sue, ma dice la parola di Gesù, la parola del Vangelo, la buona notizia di sempre: quella della misericordia.

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