Santa Gianna Beretta Molla che scelse il dono della vita

Gianna Beretta nasce a Magenta (Milano) nel 1922, decima di tredici figli. Dopo la laurea in medicina nel 1949 apre uno studio medico e nel 1952 si specializza in pediatria. Continua però a curare tutti, specialmente chi è vecchio e solo. «Chi tocca il corpo di un paziente – diceva – tocca il corpo di Cristo». Mentre pratica la sua professione di medico, che sente come una «missione», accresce il suo impegno generoso nell'Azione Cattolica.

Per alcuni anni Gianna pensa di dedicare la sua vita come missionaria laica, aiutando il fratello p. Alberto, missionario cappuccino in una delle zone più povere del Brasile. Ma Gianna non ha una costituzione fisica robusta e il suo direttore spirituale riesce a convincerla che questa non è la sua strada. Gianna si rasserena e continua ad interrogarsi, nella preghiera, sulla sua vocazione. Scelta la vocazione al matrimonio, l'abbraccia con tutto l'entusiasmo e s'impegna a donarsi totalmente «per formare una famiglia veramente cristiana».

Nel 1955 si sposa con Pietro Molla, e diventa ben presto mamma di Pierluigi, Mariolina e Laura. Sa armonizzare, con semplicità ed equilibrio, il suo impegno di madre, di moglie, di medico, e la gran gioia di vivere.

Alla quarta gravidanza (1962), verso la fine del secondo mese, insorge un fibroma all'utero. Prima del necessario intervento operatorio, pur sapendo il rischio che avrebbe comportato il proseguimento della gravidanza, Gianna supplica il chirurgo di salvare la vita che porta in grembo. Affidandosi alla preghiera e alla Provvidenza, trascorre i sette mesi che la separano dal parto con impareggiabile forza d'animo e con immutato impegno di madre e di medico. Gianna è pronta a donare la sua vita per salvare quella della sua creatura: «Se dovete decidere fra me e il bimbo, nessuna esitazione: scegliete – e lo esigo – il bimbo. Salvate lui».

Il 21 aprile 1962 nasce Gianna Emanuela. Nonostante tutte le cure praticate, le condizioni di Gianna peggiorano di giorno in giorno. Nella sua agonia Gianna ripete più volte: “Gesù ti amo, Gesù ti amo”. All’alba del 28 aprile Gianna viene riportata, come da suo desiderio, nella sua casa di Ponte Nuovo di Magenta, dove muore dopo aver udito la voce dei suoi “tesori”, svegliatisi per il subbuglio.

Il 24 aprile 1994, in piazza San Pietro, Gianna è proclamata beata come "madre di famiglia". Il 16 maggio 2004 è proclamata santa da Papa Giovanni Paolo II.

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