Il Biodistretto di Trento ha voluto ricordare la figura di Maurizio Forti, impegnato nell’agricoltura biologica e scomparso alcuni anni fa in un incidente stradale.
Il premio del concorso è andato a Mattia Andreola, con una tesi in sociologia dedicata all’esperienza di “Nutrire Trento” e alle politiche alimentari urbane, e a Federico Calamita, con una tesi in viticoltura ed enologia dedicata ai nuovi metodi di rilevamento delle infezioni di Armillaria, il fungo che è causa del marciume radicale fibroso della vite e di altre piante da frutto.
Il concorso è stato fortemente voluto dagli amici di Maurizio, ed è stato promosso in collaborazione con l’Università degli Studi di Trento, con il sostegno della Cantina di Toblino, della Società Frutticoltori Trento e di CIA Agricoltori del Trentino. Ieri la premiazione con la consegna di 1.500 euro a ciascuno dei due vincitori del premio di laurea.
Alla cerimonia di premiazione ha partecipato anche Eleonora Forti, figlia di Maurizio, che ha letto le motivazioni con le quali la giuria ha individuato i vincitori di questa prima edizione del premio.
“Il lavoro indaga, sia da una prospettiva teorica, che da una empirica, le dinamiche che si verificano durante il processo di nascita e diffusione dei movimenti alimentari e delle reti del cibo alternative – scrive la Commissione giudicatrice in merito alla tesi su “Nutrire Trento” – e risulta pertanto: ‘essere molto interessante l’analisi delle interrelazioni che esistono tra questi movimenti e le politiche alimentari urbane’. Lo studio empirico si basa invece sulle evidenze maturate durante lo sviluppo del consiglio alimentare cittadino promosso dal Comune e dall’Università, denominato Nutrire Trento, e su una serie di interviste che il relatore della tesi ha condotto su un campione di stakeholder locali. I risultati evidenziano i possibili conflitti che possono emerge tra le diverse anime che devono interagire durante la creazione di movimenti e reti alimentari locali”.
La tesi redatta da Federico Calamita assume invece una particolare importanza dal punto di vista strettamente agronomico e viticolo in particolare esplorando i nuovi strumenti per migliorare, semplificare e rendere più tempestiva la valutazione dei marciumi radicali della vite utilizzando anche le tecniche di telerilevamento: “Le implicazioni dell’utilizzo delle tecnologie che il lavoro propone, che sono in grande evoluzione e il cui costo tende a ridursi con il rapido avanzamento tecnologico – sottolinea la Commissione – potranno esserlo in modo significativo nel medio-lungo periodo offrendo dei concreti strumenti agli operatori del settore”.