Le Acli Trentine ricordano Bruno Fronza

Si è spento ieri, 23 novembre, all’età di 98 anni, Bruno Fronza, una vita di servizio in diversi ambiti della comunità trentina. Tra i tanti ricordi di Bruno Fronza, classe 1924, in queste ore anche quello delle ACLI trentine delle quale è considerato unanimemente un padre avendo svolto incarichi di rilievo fin dalla fondazione dell’associazione. Forte delle sue competenze tecniche nel 1947, l’anno dopo la fondazione del movimento in Trentino, assunse la carica di revisore dei conti del Patronato. Nel marzo 1949 venne eletto presidente delle Acli trentine, incarico che manterrà per i 12 anni successivi.

La presidenza Fronza si caratterizzerà per l’organizzazione e il consolidamento dei servizi e dei circoli in tutti i paesi del Trentino; con Bruno Fronza presero corpo le prime organizzazioni femminili legate al lavoro, i corsi per le casalinghe, gli incontri culturali sulla dottrina sociale e la riforma della Chiesa, nonché le prime esperienze legate alla formazione professionale che culminarono, alla fine degli anni 50, nella costituzione dell’Enaip.

Bruno non smise mai di frequentare le Acli assicurando sempre una presenza attenta e puntuale, dispensando consigli ed indirizzando il movimento verso i valori sociali delle origini che si esprimo nelle fedeltà alla Chiesa, alla democrazia e la mondo del lavoro.  “Bruno è sempre stato attento ai bisogni dei meno fortunati e dei più deboli, nonché ai diritti dei lavoratori e delle lavoratrici”, scrivono gli amici delle ACLI in una nota. “Presenza attenta e puntuale, che ha aiutato a indirizzare il movimento verso i valori sociali delle origini che si esprimono nelle fedeltà alla Chiesa, alla democrazia e al mondo del lavoro“.

Le ACLI lo ricordano citando le sue stesse parole in calce al testo “Le Acli trentine”, curato dal compianto Armando Vadagnini: “Mi auguro che i dirigenti e gli iscritti attuali ricordino sempre il passato delle Acli irto di difficoltà non meno di oggi: le difficoltà furono superate in tutti i campi per l’entusiasmo che era in noi. Fu nostro ideale promuovere i lavoratori nei lori diritti e nei loro doveri, facendone dei corresponsabili nella conquista di un domani migliore in una società più giusta, illuminata dal messaggio di Cristo”.

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