Guido Granello, lo scultore del granito

Abilità, creatività e un’ottima base di disegno sono le stesse di chi scolpisce il legno. Cambiano attrezzi e materiale. Il granito si incide con scalpelli realizzati con un acciaio particolare,
molto più resistente. Il legno, poi, è più malleabile e si presta meglio a “coprire” eventuali errori ed imperfezioni. Il granito è tra le pietre tra le più dure, formata da tre minerali: quarzo, mica e ortoclasio. Per essere di pregio deve avere una grana molto fine e non dove presentare nodi bianchi di ortoclasio. In compenso le sculture sono… indistruttibili!

Signor Guido, è difficile fare lo scultore?

È un piccolo dono di natura. Si deve già essere un po’ nati per questo. Poi la tecnica va perfezionata con lo studio e l’esercizio. Bisogna avere tanta fantasia, immaginazione e “vedere” l’immagine che si vuole scolpire già prima di iniziare il lavoro. Poi dalla pietra si toglie quello che è in di più. Ma non si crea nulla. Si trasforma.

Quando ha iniziato a scolpire il granito?

Le mie prime opere risalgono al 1980. Nel grande prato attorno al mio maso, in località Spiado (Tesino), in un terreno di circa 17 mila metri quadrati, ci sono dei grandi sassi di “roiso” (termine dialettale con cui si indica il granito, ndr). Mi sono detto: perchè non dar loro una nuova forma? Ho iniziato scolpendo un minatore, poi un kaiserjãger, quindi un trittico con lo scienziato, il religioso e il politico, ed anche un libro aperto con la seguente frase: “Del Paradiso sono rimaste tre cose: le stelle, i fiori, i bambini”.

Lavora anche il legno?

Certo. Ho iniziato scolpendo il legno e al legno mi dedico ancora, soprattutto nei lunghi mesi invernali.

Quante sculture ha fatto?

In tutto quasi 800.

Qual è stata la sua prima opera?

Ero in quinta elementare quando, con il taglierino, ho ricavato da un pezzo di cirmolo, un legno molto tenero, una figura di cacciatore alta 15 centimentri. La conservo ancora.

Ha fatto delle scuole per imparare?

No, sono autodidatta.

Da chi ha appreso questa passione?

Dal nonno che faceva il falegname ed era espertissimo: sapeva come lavorare il legno, quale tipo meglio si adattava ad un certo utilizzo, conosceva i segreti della stagionatura.

Che lavoro faceva?

Per vent’anni ho fatto il manutentore delle macchine da cucire per uso industriale, poi l’autista per l’azienda Bailo, quella dell’abbigliamento sportivo. Così ho potuto girare il mondo, dall’Austria alla Svizzera, dal Belgio alla Cecoslovacchia. Giravo sempre con un quaderno in tasca, dove appuntavo schizzi, idee. Ho sempre imparato molto dai miei viaggi.

È più facile scolpire il legno o il granito?

Il legno. Se ne incido o ne taglio troppo, posso rimediare incollandone un pezzo. Con la pietra questo non è possibile Quindi bisogna stare molto più attenti. Poi sul granito, che è una pietra particolarmente dura, non si possono fare troppe finezze. Pietre più malleabili sono il marmo di Carrara o quello di Lasa, in Alto Adige, oppure la pietra ollare, la steatite.

Cos’è il granito?

Tutto il massiccio di Cima d’Asta, qui vicino, è fatto di granito. Il granito è formato da tre minerali: quarzo, mica e ortoclasio. È la pietra più dura di questa zona. Anche se il nostro granito non è pregiato: contiene dei nodi bianchi, rettangolari, che sono cristalli di ortoclasio. Sono durissimi e rendono la lavorazione molta faticosa. Il granito, per essere bello, deve avere una grana molto fine, senza nodi.

Che attrezzi usa per scolpirlo?

Scalpelli di varie larghezze al william. È un acciaio speciale, molto più resistente del normale, che si affila con molle speciali. Normalmente con un’affilatura si lavora una giornata.

Quanto tempo ci vuole per realizzare un’opera?

Molto. Bisogna scegliere le ore migliori della giornata, altrimenti le ombre possono falsare il lavoro. Ma, soprattutto, devo alzarmi la mattina con la voglia di farlo. Altrimenti è inutile che mi metto ad incidere. La scultura è un’arte e la creatività va assecondata,

Usa il computer nel suo lavoro?

Certo! Quello che ho nella testa. Al giorno d’oggi si usa troppo il computer e troppo poco la testa.

Ha fatto degli errori?

Eccome! Tanti iniziano a scolpire, arrivano a metà lavoro, poi non sono soddisfatti lo abbandonano. Io non butto mai niente. Non ho mai fatto una scultura due volte. Le ho sempre iniziate e finite. Anche se mi rendevo conto che avevo sbagliato. In fondo anche questo è un modo per imparare.

A cura delle classi II, III, IV e V della scuola elementare di Pieve Tesino

Scheda:

Nome: Guido

Cognome: Granello

Segni particolari: Scultore per hobby. Ha realizzato l’incisione di Alcide Degasperi presso la scuola di Pieve Tesino

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