Non spegnete la luce dell’Est

Nonostante i molteplici riconoscimenti, la Provincia di Trento ha ridotto, negli anni, i finanziamenti. A rischio, oltre ai posti di lavoro, la possibilità stessa di continuare a fare informazione

Giugno 1999. Ai Cantieri di pace a Venezia movimenti e associazioni si interrogano sulla tragedia della guerra che ha incendiato i Balcani dopo la disgregazione della Yugoslavia. Come dare continuità all’impegno generoso di molti nel costruire ponti tra le due sponde dell’Adriatico?Il Forum Trentino per la pace, con l'aiuto economico della Provincia di Trento, del Comune di Rovereto e di altri sostenitori, raccoglie la sfida dando vita nell’alveo della Fondazione Opera Campana dei Caduti all'Osservatorio sui Balcani, che di lì a poco, ampliato con saggia lungimiranza il campo di indagine e di ricerca, sarebbe diventato l'Osservatorio Balcani e Caucaso (www.balcanicaucaso.org), in sigla OBC.

La scintilla iniziale, quel desiderio di rispondere alla domanda di conoscenza e dibattito di persone, associazioni ed istituzioni che da anni operavano per la pace e la convivenza nel sud-est europeo, resta viva nelle originali inchieste prodotte, nell'informazione rigorosa e puntuale, nei rapporti che esplorano le trasformazioni sociali e politiche nel sud-est Europa, in Turchia e nel Caucaso. Lanciando ponti verso una trentina di Paesi e regioni diversi, dove – come insegna, ultima, la vicenda ucraina – il fuoco continua a covare sotto le ceneri.

Ora questo impegno per un'informazione puntuale e approfondita, premiato da oltre 140 mila visite uniche al mese e riconosciuto dai media locali, italiani ed europei, per i quali gli esperti dell'Osservatorio sono un punto di riferimento costante, rischia di essere seriamente compromesso.

Nonostante i molteplici riconoscimenti da parte di istituzioni internazionali e l'aggiudicazione, dal 2008 ad oggi, di finanziamenti per 2 milioni e 200 mila euro grazie a progetti europei, del Ministero Affari Esteri e di altri, la Provincia Autonoma di Trento ha ridotto costantemente, a partire dal 2010, il suo contributo (che copriva peraltro, nel 2014, solo il 40% del bilancio complessivo).

Per il 2015, lo stanziamento provinciale ammonta a 293 mila euro. Tanti? Pochi? La giunta provinciale su proposta del presidente Ugo Rossi per la realizzazione di convegni, congressi e convention scientifiche ha impegnato in un’unica delibera, il 2 marzo scorso, la somma di 415 mila euro (di cui 173 mila 500 euro alla benemerita Fondazione Telethon per la sua XVIII Convention scientifica a Riva del Garda, tre giorni dal 9 all’11 marzo scorsi).

Stando così le cose, venerdì 27 marzo il Tesoriere della Fondazione Opera Campana dei Caduti di Rovereto, Renzo Michelini, e il consulente del lavoro, Giorgio Giovanelli, comunicavano ai sindacati – Fnsi, Cgil e Uil del Trentino – la necessità di procedere al licenziamento di quasi metà del personale. Una decisione paradossale, obiettavano i sindacati, che contraddice la politica della Provincia di Trento tesa – “a parole”, rimarcavano – all’internazionalizzazione del Trentino; una decisione presa, oltre tutto, nel momento in cui l’OBC ha vinto un bando europeo da un milione e centomila euro, di cui un terzo per l’Osservatorio, sulla libertà di stampa nell’Unione Europea, mentre per altri quattro bandi europei attende una risposta. “C’è un tavolo aperto – precisa Luisa Chiodi, direttrice scientifica dell’Osservatorio, ai microfoni di radio Trentino inBlu – per la messa in mobilità di sei-quattro persone, su dodici dipendenti: un ridimensionamento che rischia di mandare a monte anni di lavoro”.

Di fronte al rischio di tagli che potrebbero portare alla chiusura di questa esperienza, l'Osservatorio ha lanciato un appello rivolto al Presidente della Provincia Autonoma di Trento, Ugo Rossi, e all'assessora alla cooperazione allo sviluppo, Sara Ferrari, e subito rilanciato dai lettori e sostenitori di OBC sui social network, soprattutto Facebook e Twitter con l'hashtag #SaveOBC.

Le adesioni, al momento in cui andiamo in stampa, hanno superato le 3.500. Rappresentano l'ampia comunità che in questi anni ha apprezzato l'attività e i servizi di approfondimento dell'Osservatorio: lettori, ricercatori, diplomatici, insegnanti, attivisti, rappresentanti di associazioni, giornalisti di testate nazionali e internazionali. Voci che sottolineano l'importanza di OBC come realtà d'eccellenza del territorio trentino, in grado di raggiungere e far conoscere a livello nazionale ed internazionale realtà e processi fondamentali per comprendere l'Europa allargata di oggi. “E' un'onda in piena, che non si arresta”, rimarca Luisa Chiodi. “Per noi è rincuorante, testimonia la qualità del lavoro fatto in questi anni”. E un motivo in più, sottolinea, “per dire alla comunità trentina che l'aver contribuito alla nascita di OBC è un orgoglio per l'autonomia trentina”.

“Le sorti di OBC sono una cartina di tornasole di quello che la politica intende fare a sostegno di un settore, quello dell’informazione, in enorme crisi”, ha scritto East Journal (www.eastjournal.net). “Quando una voce viene messa a tacere, foss’anche per legittime scelte politiche o economiche, è sempre un cattivo segno. E’ il segno che le istituzioni non credono nell’informazione di qualità, non credono che l’informazione possa offrire un servizio ai cittadini concorrendo alla crescita democratica del paese”.

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