Il paese senza esercito

Dal 1949, dopo la guerra civile, lo ha abolito e nel 1983 ha dichiarato la sua posizione di neutralità

L'Italia spende circa 64 milioni di euro al giorno per le sue Forze armate. Pur comprendendo la necessità di avere servizi segreti efficienti, delle forze armate sempre più integrate a livello europeo e al servizio dei peace-keeping dell'Onu, il caso studio del Costa Rica è assai interessante. Anche in chiave di programmazione della prossima legislatura. I vicini centroamericani Guatemala, Honduras e El Salvador, infatti, sono afflitti da povertà e violenza croniche. Sono fucine di rifugiati per gli Stati Uniti. Panama, data la sua posizione strategica, ha purtroppo acquisito il titolo indesiderato di “capitale mondiale per riciclaggio di denaro sporco e corruzione”. E tutti assieme, compreso il Nicaragua paralizzato da paura e violenza, affrontano ricorrenti sconvolgimenti politici.

In mezzo a questo caos, il Costa Rica rimane un'isola di stabilità politica e prosperità economica. Il segreto del paese è che non ha nessun esercito permanente. Ha utilizzato i risparmi della spesa per la difesa per migliorare l'istruzione, l'assistenza sanitaria e una rete di sicurezza sociale durevole. Si è classificato lo scorso anno primo in America Latina e dodicesimo al mondo in felicità, secondo il World Happiness 2017. Per l’Happy Planet Index è addirittura al primo posto al mondo.

Questo paese tropicale, che ospita la più grande densità di specie al mondo, è orgoglioso delle sue politiche ecologicamente amichevoli che attraggono turisti nelle sue giungle lussureggianti. Gode anche di uno standard di vita doppio rispetto a quello di altre nazioni centroamericane, ad eccezione di Panama, che trae profitto dal Canale.

L’esperimento del Costa Rica senza militari iniziò nel 1948. L’assemblea costituente invece di una forza armata permanente creò una nuova forza di polizia civile per difendere la nazione dalla microcriminalità. La decisione politica portò immediati progressi. Oggi il Costa Rica primeggia nella sanità e nell’istruzione primaria sia nella regione latinoamericana che caraibica. Ha il secondo tasso più basso di mortalità infantile dopo il Cile e un tasso di alfabetizzazione pari al 98%, secondo il rapporto sulla competitività globale 2016-17 del World Economic Forum. Il paese fornisce anche assistenza sanitaria universale ai suoi cittadini e residenti permanenti, ha il miglior sistema sanitario in America Centrale e il 36° posto nel mondo.

Il paese ha una storia di sostegno presidenziale per la pace e la trasformazione nonviolenta dei conflitti. L’ex presidente e premio Nobel per la pace Oscar Arias, infatti, affermò che la negoziazione è il modo migliore per evitare lo scontro: “Le soluzioni militari ai conflitti dovrebbero essere l’ultima, l’ultima risorsa. Qui, i conflitti sono risolti in un tavolo delle trattative”. Ricevette il Nobel nel 1987 per aver guidato un piano di pace con i capi di stato dell’America centrale per concordare la cooperazione economica e una risoluzione pacifica di quel conflitto.

Il Costa Rica rimane una nazione pacifica nonostante le continue violenze nei paesi vicini. Il confine tra Costa Rica e Panama divenne l'unica frontiera non militarizzata al mondo dopo che anche Panama seguì l'esempio del Costa Rica e convertì le sue Forze Armate nel 1989.

Per concludere: 64 milioni di euro al giorno spesi in Italia per le Forze Armate sono pari a 23 miliardi di euro all'anno, come ripete il portale di informazione Unimondo (www.unimondo.org) da una ventina d'anni. Non dico l'abolizione, per il rispetto dei patti internazionali, ma il dimezzamento sarebbe un coraggioso programma politico.

Fabio Pipinato

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