Sabina Cristini è intervenuta alla tavola rotonda sulle prospettive dell’industria 4.0 promossa da ProM Facility del Polo Meccatronica di Rovereto nella sua veste di presidente del Gruppo meccatronica di Anie Automazione.

Come si sta attrezzando l'industria italiana in vista della svolta tecnologica rappresentata dalla stampa 3D?

Anie Automazione è molto attenta a questi aspetti evolutivi. Le tecnologie devono essere correttamente adottate, interpretate, utilizzate sia dai costruttori di macchine sia dagli utenti finali.

Nella tavola rotonda al Polo Meccatronica si è insistito molto sulla formazione.

La formazione è molto importante. Anie promuove informazione e sensibilizzazione, ad esempio con il “Forum meccatronica”, mostra-convegno itinerante promossa dalle aziende fornitrici di automazione per incoraggiare l'adozione di un approccio multidisciplinare e meccatronico.

Un altro aspetto è quello del trasferimento di competenze.

Anie ha contatti con le università italiane, come Gruppo meccatronica incontriamo gli studenti. Da questo punto di vista Rovereto rappresenta un riferimento: qui vediamo un trittico di istituzioni, università e industria che è promettente.

Le aziende, specie se medio-piccole, valutano con cautela gli investimenti da fare, soprattutto se riguardano tecnologie molto innovative.

Per questo è importante presentare storie di meccatronica e promuovere eventi di conoscenza: aiutano a rendere più confidente chi deve attuare gli investimenti.

Che giudizio dà del “piano Calenda”, che promette investimenti importanti da parte del governo in direzione dell’innovazione e della “fabbrica 4.0”?

Sicuramente positivo. Ha offerto uno stimolo a decidere di investire. Per chi vuole innovare è un aiuto, anche se i tempi sono stretti.

Qualche esempio di industrie italiane che sono un passo avanti rispetto alle altre?

Abbiamo delle eccellenze in Italia che già adottano queste tecnologie nei settori avanzati quali quelli presenti qui a Rovereto a ProM Facility (macchine utensili, applicazioni in settori collegati quali l'automotive, l'aerospace, ma anche nel packaging, nella logistica): costruttori medi, grandi, ma anche piccoli che sono un riferimento in Europa ed esportano il 90% della loro produzione.