13 novembre

Anche il Trentino si è fermato per ricordare le vittime degli attentati di Parigi

Centinaia di persone domenica 15 novembre, alle 17, hanno partecipato alla fiaccolata per la pace organizzata in piazza Duomo a Trento da sindacati, partiti politici e associazioni di volontariato per ricordare le 132 vittime e gli oltre 350 feriti degli attacchi terroristici che la notte del 13 novembre hanno insanguinato Parigi e che le prime indagini scattate in tutta Europa, con arresti in Belgio e in Germania, riconducono al sedicente Stato Islamico (Isis).

La fontana del Nettuno è illuminata con i colori della bandiera francese rosso, bianco e blu. Un minuto di silenzio per ricordare le vittime di Parigi e poi poche, dolorose parole da parte del presidente del Forum Trentino per la pace e i diritti umani, Massimiliano Pilati, per ricordare anche, con Parigi, le altre stragi: Charlie Hebdo, il Museo del Bardo a Tunisi, il massacro all’Università di Garissa in Kenya, le bombe sul corteo pacifista di Ankara in Turchia, l’attacco suicida a Beirut in Libano, pochi giorni prima di Parigi… e mettiamoci anche l’aereo russo esploso sul Sinai. Alla violenza cieca che colpisce le persone nei bistrot, a teatro, allo Stade de France dove era in corso la partita tra Francia e Germania non si risponda con cieca violenza, ammonisce, mentre di lì a poco i caccia francesi si leveranno in volo per colpire Raqqa, roccaforte siriana dell'Isis.

Domenica si è pregato per la Francia in tutte le chiese italiane, su indicazione della Conferenza episcopale. Nella Messa celebrata all’inaugurazione della chiesa di Mori, fresca di restauro, l’Arcivescovo di Trento, Luigi Bressan ha parole anche per gli avvenimenti di Parigi: “Siamo tutti scioccati, allibiti per tali stragi, per i morti e le ferite inflitte – ha detto mons. Bressan -. I mandanti vanno fermati, mentre noi preghiamo per chi soffre, per i morti, per chi giace in ospedale, per chi ha responsabilità pubbliche”. Condanna “ogni forma di violenza ed estremismo" l'imam del Trentino, Albulkheir Breigheche, ai microfoni di radio Trentino inBlu.

Il Trentino piange anche, insieme al resto d'Italia, la morte di Valeria Solesin, 28 anni, veneziana, uccisa dai terroristi all’interno del teatro Bataclan, dove assisteva a un concerto assieme al fidanzato Andrea Ravagnani di Dro, a sua sorella Chiara e al compagno di lei. A Trento è ricordata per il volontariato nel gruppo di Emergency (“Grazie per come eri, per il pezzo di strada fatto assieme”, hanno scritto Gino e Cecilia Strada) e per la frequenza a Sociologia (“giovane ricercatrice di talento, cittadina europea impegnata nell'azione a favore dei meno fortunati”, l'ha ricordata il rettore Paolo Collini, mentre a mezzogiorno tutte le università italiane si fermavano per un minuto di silenzio).

“Beirut, Parigi, due stazioni di un tragico cammino di croce. Saranno le ultime?”, si chiede Pax Christi France. “Malgrado il sentimento di orrore che ci travolge e la nostra profonda tristezza per le vittime e le loro famiglie, non lasciamoci accecare dalla collera e dalla paura”. Non sarà facile. All’indomani degli attacchi a Parigi, orrore e paura si mescolano: a Bruxelles in Belgio il quartiere Molenbeek – semplicisticamente indicato con sintesi giornalistica come “il quartiere dove crescono i terroristi” – viene rivoltato come un calzino alla ricerca di uno dei presunti attentatori di Parigi; due voli Air France diretti a Parigi dagli Stati Uniti sono fatti atterrare sul suolo americano per un allarme bomba; martedì 17 sera lo stadio di Hannover è evacuato, salta la partita Germania-Olanda. All’alba di mercoledì 18, scatta un blitz delle forze di polizia in un quartiere nei pressi dello Stade de France alla ricerca di una delle presunte menti degli attentati: cinque persone che erano nel covo sono arrestate, tre i terroristi morti (tra cui una donna kamikaze fattasi esplodere all’inizio del raid).

Da Antalya, in Turchia, il vertice G20 (16-17 novembre) condanna le stragi di Parigi e di Ankara, evidenzia la necessità di tagliare le fonti di finanziamento delle organizzazioni del terrore (il leader russo Putin accusa esplicitamente: “Tra i paesi del G20 c’è chi finanzia l'Isis”), ribadisce il ruolo centrale delle Nazioni Unite. All’invito del presidente francese Hollande all’Europa (“La Francia è in guerra, intervenite con noi”), la ministro della Difesa italiana, Roberta Pinotti, risponde: “Alla Francia la massima disponibilità rispetto alla collaborazione”.

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