Disabilità e sessualità

La scrittrice Eleonora Goio in dialogo con lo psichiatra La Torre: in Italia siamo indietro

Sono tanti i miti da sfatare sulla disabilità e uno di questi riguarda la sessualità. Un argomento tabù, eppure è senza dubbio quello più naturale, perché un disabile non smette di provare impulsi sessuali a causa delle sue condizioni fisiche: un uomo o una donna restano tali, nel pieno delle proprie facoltà sessuali, anche se sono costrette a guardare il mondo seduti su una carrozzella. Il tema è stato affrontato in una conferenza che si è tenuta mercoledì 9 dicembre all'Hotel Adige di Mattarello. L'incontro, organizzato dall’Associazione Marcia delle Carrozzine, ha ospitato la scrittrice bolzanina Eleonora Goio in dialogo con Antonio La Torre, psichiatra e sessuologo presso l'ospedale di Rovereto.

La sfera affettivo/sessuale nella disabilità è uno dei temi trattati nel libro autobiografico "Vita al rallenty" (Aras Edizioni), in cui Eleonora Goio racconta l'esperienza di riappropriazione del proprio corpo dopo l'intervento chirurgico al cervello che a 50 anni l'ha portata improvvisamente ad una condizione di disabilità; l'autrice spiega le difficoltà legate alla riabilitazione e affronta le tante preoccupazioni di chi si trova a vivere con una disabilità.

Goio e La Torre hanno sottolineato come soprattutto in Italia non ci sia l’adeguata comprensione dell’importanza della sessualità per la riabilitazione non solo fisica ma anche interiore dei portatori di handicap. Da qui lo spunto per parlare anche dell'assistenza sessuale, pratica avviata da tempo, ad esempio, in Germania e Svizzera, con lo scopo di aiutare i disabili a scoprire il proprio corpo attraverso la relazione con l'altro. Secondo la scrittrice occorre una maggiore sensibilizzazione da parte delle istituzioni. In Italia è stata portata in Parlamento una legge sulla figura dell'assistente sessuale per i disabili, ma è ancora in attesa di approvazione. Eppure “se c'è una figura facilitatrice per ogni ambito della vita del disabile, dalla fisioterapia al logopedista, perché non dovrebbe esserci qualcuno che sia di aiuto sulle questioni relazionali? La sessualità è un diritto di tutti”.

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