Italia Nostra ricorda Giovanna degli Avancini, per 14 anni presidente del Fai del Trentino

Giovanna degli Avancini ha sempre seguito le attività di Italia Nostra, pur rimanendo interprete efficace dei metodi propri del FAI. In Trentino, grazie a Lei, le azioni delle due associazioni si sono incontrate, con un’efficace collaborazione, in almeno due occasioni importanti. Si schierò infatti, a titolo personale e con determinazione, accanto a Italia Nostra nella lotta per evitare la demolizione del vecchio carcere austroungarico e nella forte opposizione critica alla trasformazione di piazza della Mostra con un progetto che alterava pesantemente il contesto storico e urbano di fronte al Castello del Buonconsiglio. Nel primo caso il progetto del carcere non ebbe seguito; nel secondo una serie di prescrizioni hanno portato a una sensibile mitigazione del danno”. La sezione di Trento di Italia Nostra ricorda così Giovanna degli Avancini, scomparsa a 83 anni domenica 13 aprile, che è stata capo della delegazione di Trento dal 2004 al 2013, presidente regionale del Trentino dal 2006 al 2020 e, infine, presidente onoraria.

“Qualche anno fa, era il 2019, Alberto Saibene ha pubblicato Il Paese più bello del mondo. IL FAI e la sfida per un’Italia migliore. Il bel volume ripercorre le vicende del FAI fin dalla sua nascita nel 1975. Italia Nostra era nata vent’anni prima, nel 1955. Nel 1975 la sua personalità di maggior spicco, Antonio Cederna, pubblicava La distruzione della natura in Italia, opera che metteva in evidenza il malgoverno del territorio. Nate da una sensibilità comune, che per qualche anno ha visto operare fianco a fianco e con efficacia alcuni tra i rispettivi rappresentanti, le strade e i metodi d’azione delle due associazioni poi si differenziarono. Si può dire, semplificando, che mentre Italia Nostra prende di petto la questione ambientale (a partire soprattutto dalla protezione dei centri storici e dalla salvaguardia del paesaggio), il FAI si attiene al metodo dell’inglese National Trust, puntando sull’acquisizione di proprietà private italiane (ville, parchi, castelli, collezioni d’arte, edifici dismessi di archeologia industriale), bisognose di cura e di valorizzazione, anche in funzione del godimento collettivo e dell’educazione pubblica, attraverso le “Giornate FAI di primavera” e altre iniziative di successo”, conclude Italia Nostra.

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