Prevost a Vatican News: “Il vescovo è un pastore vicino al popolo”

Afp/Sir

“Il vescovo è un pastore vicino al popolo, non un manager”, affermava nel 2023 a Vatican News l’allora prefetto del Dicastero per i vescovi Robert Francis Prevost, oggi papa Leone XIV.

“Mi considero ancora missionario. La mia vocazione come quella di ogni cristiano è l’essere missionario, annunciare il Vangelo là dove uno si trova”, ha detto, spiegando cosa ha significato per lui essere vescovo a Chiclyo, in Perù. “Certamente la mia vita è molto cambiata: ho la possibilità di servire il Santo Padre, di servire la Chiesa oggi, qui, dalla Curia romana. Una missione molto diversa da quella di prima ma anche una nuova opportunità di vivere una dimensione della mia vita che semplicemente è stata sempre rispondere ‘sì’ quando ti chiedono un servizio. Con questo spirito ho concluso la mia missione in Perù, dopo otto anni e mezzo come vescovo e quasi vent’anni come missionario, per incominciarne una nuova a Roma”.

Quando Vatican News gli ha chiesto come debba essere un vescovo oggi, Prevost ha detto che “bisogna innanzitutto essere “cattolico: a volte il vescovo rischia di concentrarsi solo sulla dimensione locale. Ma un vescovo è bene che abbia una visione molto più ampia della Chiesa e della realtà, e che faccia esperienza di questa universalità della Chiesa”.

“Serve anche – aggiungeva – capacità di ascoltare il prossimo e di cercare consigli, come pure avere maturità psicologica e spirituale. Un elemento fondamentale dell’identikit è l’essere pastore, capace di essere vicino ai membri della comunità, a cominciare dai sacerdoti per i quali il vescovo è padre e fratello”.

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