“Gemelli diversi”

Alla “Festa granda” completato l'iter per il gemellaggio con San Giovanni in Persiceto

Domenica 14 settembre, in occasione del gran concerto della Banda sociale che chiude tradizionalmente la “Festa granda”, si è concluso a Pergine l'iter del gemellaggio con la cittadina bolognese di San Giovanni in Persiceto. “Che c'entra Pergine Valsugana con Persiceto?” era il sottotitolo di un pezzo apparso all'inizio del 2013 su “Il Borgo rotondo”, un mensile di cultura, ambiente e attualità che viene pubblicato da 15 anni nel centro bolognese.

Che c'entra, appunto, quel paese padano con quello valsuganotto? “Non si trova in una bassa nebbiosa – continua il pezzo che definisce i due centri 'gemelli diversi' – anzi è ai piedi delle montagne dove normalmente c'è una bella arietta frizzante e un panorama decisamente meno piatto…Noi cucina grassa bolognese, loro polenta e lucaniche e carne salada…no, neanche questo ci accomuna. Noi tra i primi a far parte dell'Italia unita, loro austriaci fino al 1918…no, neanche questo. C'è altro. Ed è nato tutto per caso. È colpa della musica, della banda e dei cori…”

Il richiamo alla musica riporta il tutto ai primi del 1900 quando un cittadino di San Giovanni, un tale Giovanni Serra, fu chiamato dai perginesi a dirigere la neonata Banda sociale, sviluppata dal seme della “Fanfara” che affondava le radici nel 1886. Un giovane musicista che il maestro Donati di Borgo aveva suggerito alla direzione del complesso. “Uno sconosciuto – scriveva Mario Paoli nel 1953 in occasione del ventennale della morte – notato al Teatro Filarmonico di Verona, dal nome ancora oscuro, ma nel cui sguardo sereno si leggeva una promessa sicura: Giovanni Serra di San Giovanni in Persiceto che fu chiamato a portare nella freddezza apparente delle nostre verdi montagne il calore della sua terra emiliana”.

Fu lui a costruire le solide basi di un complesso musicale che si distinse sempre in questi lunghi 114 anni ed a lui Pergine deve molto. Come spesso accade nella storia, non fu altrettanto valorizzato dai suoi concittadini, che anzi lo dimenticarono completamente. A farlo riemergere dall'oblio e a riallacciare i rapporti tra le due comunità ci pensò recentemente Giorgio Mariotti, figlio di un bandista che aveva conosciuto personalmente il Maestro. Da lì i primi contatti, gli incontri con i due complessi bandistici e due cori (il Castel Pergine e Coro Cat Gardeccia ) e i successivi interventi istituzionali, con il consiglio comunale della cittadina emiliana che approvava un provvedimento con il quale aderiva alla proposta formulata dal Comune di Pergine di sottoscrivere ufficialmente il documento di gemellaggio. Ciò che avveniva nei due consigli comunali tra il 2012 e il 2013 e così si è giunti all’atto finale con la sottoscrizione ufficiale del protocollo da parte dei due sindaci domenica scorsa in occasione del gran concerto cui hanno presenziato numerosi rappresentanti di San Giovanni in Persiceto.

Un concerto davvero superlativo, che ha evidenziato i grandi progressi della Banda sociale diretta da Clasudio Dorigato divenuta ormai, come è stato sottolineato da più parti, una vera e propria orchestra, che è stata subissata di applausi da parte del pubblico che ha riempito il teatro comunale. Conclusione degna di una “festa granda” vivace, che già la sera prima aveva ospitato il concerto del Coro Castel Pergine e gli ospiti ungheresi del Coro Helikon, e che nel corso della giornata aveva offerto un esuberante centro storico con una trentina di associazioni sportive e tanti giovani a far conoscere le loro attività.

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