Dall’assemblea pubblica che si è svolta a Salter, in Val di Non, arriva un “no” al progetto di Dolomiti Energia per la costruzione di un bacino idrico in località En Val della frazione del comune di Romeno.
Entro il 30 giugno il Consiglio comunale sarà chiamato ad esprimere un parere paesaggistico-ambientale in merito al progetto di massima avanzato dal Gruppo Dolomiti Energia, che prevede la costruzione di un bacino di 360mila metri cubi di acqua, con una lunghezza di circa 400 metri e una superficie di circa quattro ettari. Lo scopo è principalmente idroelettrico, ma anche di fornitura di acqua per le colture della sinistra idrografica del Lago di Santa Giustina.
L’assemblea pubblica, alla quale erano presenti anche alcuni esponenti di Dolomiti Energia, è stata organizzata dal sindaco Luca Fattor.

Il bacino di Salter si inserirebbe in un sistema di invasi nella Valle di San Romedio – fra le poche zone ormai rimaste integre in Valle di Non – che prevede la creazione di due centrali elettriche di complessivamente 200 megawatt costruite nelle viscere della montagna: durante il giorno, quando il prezzo dell’energia è basso, delle potenti pompe pescherebbero l’acqua dal fondo del Lago di Santa Giustina a riempire gli invasi a monte, tra cui quello pensato a Salter. Durante le ore notturne, il bacino verrebbe svuotato e dunque l’acqua, per caduta, produrrebbe energia elettrica ceduta al sistema nazionale, generando così un utile annuale di decine di milioni di euro.
I costi dell’opera si aggirano attorno ai 400 milioni di euro. Molti presenti hanno manifestato la contrarietà al progetto. I cittadini hanno colto favorevolmente la volontà espressa in sala dagli esponenti di Dolomiti Energia di ricercare dunque delle alternative sulla collocazione dell’invaso.