Lavoro e cittadinanza: quanti hanno votato “Sì” e quanti “No” in Trentino

Tra quanti – solo poco più del 29% degli aventi diritto – si sono recati alle urne in provincia di Trento, la maggior parte ha votato “Sì”. Con qualche eccezione.

Il “Sì” ha battuto nettamente il “No” per il primo quesito (reintegro licenziamenti illegittimi), che ha visto l’86,07% dei voti a favore e il 13,93% a sfavore; per il secondo quesito (licenziamenti e limite indennità), dove hanno votato “Sì” l’84,63% e “No” il 15,37%; per il terzo quesito (tutela contratti a termine), che ha visto l’85,80% dei voti a favore e il 14,20% a sfavore; e per il quarto quesito (responsabilità infortuni sul lavoro), dove hanno votato “Sì” l’84,06% e “No” il 15,94%.

Il quinto quesito – quello sulla cittadinanza – ha visto una percentuale di gran lunga minore di “Sì”: tra coloro che si sono recati alle urne hanno barrato il “Sì” il 66,08% degli aventi diritto, mentre nel 33,92% dei casi gli elettori hanno scelto il “No”.

A Bolzano la percentuale di persone che hanno votato “No” al quinto quesito è stata maggiore rispetto alla percentuale di chi ha votato “Sì”: ha votato “No” il 52,11% degli aventi diritto, “Sì” il 47,89%. Anche i quesiti sul lavoro hanno ottenuto percentuali di “Sì” più basse rispetto a quelle trentine: 78,98% per il primo quesito, 77,12% per il secondo quesito, 78,67% per il terzo quesito e 77,03% per il quarto quesito.

Quello del Trentino è un dato in linea con quello nazionale: anche in quel caso, infatti, a fronte di un numero consistente di “Sì” ai primi quattro quesiti, il quinto quesito ha ricevuto una percentuale di “Sì” che si ferma – a scrutinio non ancora completato – attorno al 65%.

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