La Chiesa come il luogo dove si vivono “rapporti nuovi, dominati dalla fiducia”. Una fiducia di cui ha bisogno il mondo, dominato dalla “cronica sfiducia nei confronti dell’umano”, e dove l’ultima occasione in cui il futuro è stato percepito “come chance, forza e vita è stato il momento in cui l’uomo ha messo per la prima volta i piedi sulla Luna“. È la missione che ha tratteggiato l’arcivescovo di Trento Lauro Tisi in occasione del pontificale di San Vigilio, nel Duomo di Trento, giovedì 26 giugno. “Di questa Chiesa – ha detto don Lauro – ha bisogno il nostro Trentino, anche quello che non risponde al credo cattolico”, perché “la fraternità non è una questione né religiosa né culturale: è una questione essenziale dell’umano“.
Non è mancato un passaggio sulla pace, in un’ora della storia segnata dai conflitti e dall’incertezza, che fanno crollare la fiducia nelle leader, nelle istituzioni e nei mercati. “Con Cristo l’umano non è più il terreno del conflitto, ma del confronto che non teme le differenze”, ha ricordato monsignor Tisi. “Con Lui la prospettiva di una pace generata dalle armi e dalla violenza non ha senso. È una prospettiva che non ha spazio per chi incontra Cristo”. Infine, rivolgendosi agli agenti di polizia penitenziaria, don Lauro ha rivolto un pensiero anche alle persone in carcere: “I nostri fratelli del carcere non sono sbagliati. Hanno sbagliato. È tutta un’altra cosa”, ha detto.

Alla cerimonia erano presenti il vicepresidente della Provincia di Trento Achille Spinelli, il presidente del Consiglio provinciale Claudio Soini, il sindaco di Trento Franco Ianeselli – che, come di consueto per San Vigilio, ha offerto all’Arcivescovo l’olio – con la vicesindaca Elisabetta Bozzarelli, il rettore dell’Università di Trento Flavio Deflorian, i consiglieri provinciali Eleonora Angeli e Roberto Stanchina e il comandante dei carabinieri Matteo Ederle. Prima della Messa in Duomo, concelebrata da monsignor Mariano Manzana, da monsignor Luigi Bressan e da monsignor Giuseppe Filippi, nella chiesa di Santa Maria Maggiore, da cui è partita la processione, l’arcivescovo ha ricordato don Andrea Decarli, parroco del Duomo e di Santa Maria Maggiore, ricoverato da più di una settimana all’ospedale Santa Chiara di Trento a seguito di un malore. Anche in Duomo, monsignor Lauro Tisi ha “affidato al Signore” don Andrea, oltre alla causa della pace. Ha allietato la cerimonia la Cappella musicale della Cattedrale, al termine della quale, in piazza Duomo, l’Associazione panificatori di Trento (ASPAN) ha distribuito il Pane di San Vigilio e il Pane Dolce di San Vigilio.
Foto Gianni Zotta