Mattarella a Rovereto per i 100 anni di Maria Dolens: “I suoi rintocchi messaggio di pace e speranza”

Sono stati i bambini del Minicoro di Rovereto ad accogliere, con la loro versione dell’inno nazionale italiano, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sul Colle di Miravalle, dove nella tarda mattinata di sabato 19 luglio si sono svolte le celebrazioni del centenario della Campana dei Caduti Maria Dolens.

Una cerimonia solenne che ha visto Mattarella deporre una corona di alloro davanti alla Campana dei Caduti, in un momento di commemorazione rotto solamente dal suono del “Silenzio” militare.

A prendere la parola, quindi, è stata la sindaca di Rovereto Giulia Robol, che ha dato il benvenuto al Presidente: “La sua presenza è la più alta e prestigiosa testimonianza istituzionale che conferma il valore e il legame che Maria Dolens incarna come patrimonio internazionale e simbolo di pace. Memoria di sofferenza e ricordo dei caduti di tutte le guerre, segno di speranza di un mondo migliore, sveglia delle nostre coscienze civile, sfida quotidiana a tanti egoismi, richiamo di giustizia sociale e sentinella permanente della pace in un mondo dove ancora tanti sono i territori in guerra e dove disperazione e fame sono segnali di morte e annullamento della vita”, ha definito la Campana, citando le parole di Alberto Robol, reggente della Campana recentemente scomparso.

“Questo è un anno speciale: Maria Dolens celebra il suo centenario. 100 anni e 100 rintocchi che sera dopo sera si perdono nell’aria per unire attraverso il suono che esce dal bronzo tutti i popoli. Un suono che è vita, è l’impegno per i popoli alla riconciliazione, alla necessità persistente del valore della pace e di una cultura che abbraccia fratelli e sorelle di tutta l’umanità”, ha detto ancora la sindaca, prima di citare don Antonio Rossaro, che con la sua intuizione di fondere materiale bellico per trarne un simbolo di pace ideò la Campana: “Ogni sera i suoi 100 rintocchi risuonano sulla città e parlano al mondo, ricordano le vittime di tutte le guerre, ammoniscono contro l’odio e richiamano alla responsabilità individuale e collettiva nel costruire un futuro di pace. Che il suono di Maria Dolens continui a essere voce, un eterno richiamo alla fratellanza e sorellanza tra popoli che da qui, da Rovereto, risuona per il mondo intero”.

Dopo il “bentornato” rivoltogli da Marco Marsilli, reggente della Campana dei Caduti, che nel suo breve intervento ha ripreso la storia e i valori portati avanti dalla Fondazione Campana dei Caduti, ha quindi preso la parola il presidente Mattarella: “In questo momento storico della vita internazionale, in pieno contrasto con i desideri, le aspirazioni, le attese dell’umanità, in ogni continente, in ogni parte del mondo riemergono ombre che si pensava non dovessero più avere spazio e presenza: quelle di chi ritiene di reintrodurre le guerre di annessione territoriale, o di chi pensa di ripristinare il dominio del più forte sui più deboli, o di poter bombardare civili nelle loro abitazioni. Non ci si limita più al pur triste compito di colpire soldati contrapposti, ma si spara e si uccide sui luoghi di preghiera, sui luoghi in cui si distribuisce acqua a chi a sete o pane a chi ha fame. Si colpiscono soccorritori che prestano aiuto ai feriti. Tutto questo rischia di introdurre una spirale di risentimenti, di odio, di contrapposizioni, che genera altre violenze. Per questo è importante per me oggi essere qui, presso Maria Dolens, per rilanciare il messaggio che da questo luogo, 100 anni fa è partito. Vi è una condizione di speranza a cui l’umanità aspira e che deve prevalere su quanto, tristemente, accade. I rintocchi di Maria Dolens esprimono non soltanto un dolore rinnovato da quanto avviene oggi nel mondo, ma soprattutto un segno, un messaggio di pace e di speranza“, ha concluso Mattarella, prima dei 100 rintocchi di pace che, ancora una volta, sono risuonati dal Colle di Miravalle e dal suo simbolo universale di fratellanza.

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