A Val Canali l’ultimo saluto a Mattia Debertolis, l’atleta trentino morto in Cina

Nella sua valle, a Villa Welsperg, in località Camp, più di un migliaio di persone provenienti dalla comunità del Primiero e dal mondo dello sport hanno dato l’ultimo saluto a Mattia Debertolis, il giovane atleta della nazionale italiana di corsa orientamento scomparso durante i World Games di Chengdu dopo un malore accusato in gara.

Insieme alla famiglia, alla fidanzata Jessica e agli amici di sempre, erano presenti tra gli altri il ministro per lo sport e i giovani Andrea Abodi, il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, il presidente del Coni Luciano Buonfiglio, il presidente della Federazione Italiana Sport Orientamento Alfio Giomi, il sindaco di Primiero Daniele Depaoli, la consigliera provinciale Antonella Brunet, i suoi compagni della nazionale italiana e di allenamento dalla Svezia.

“Mattia ha avuto una bussola del tutto speciale: un orientamento che lo ha fatto apprezzare da tutti – ha detto don Giuseppe Da Pra durante l’omelia – ed era una bussola del cielo, il suo cuore. Grazie alla sua famiglia, ai suoi maestri, ai tanti amici, iniziando dall’US Primiero. La sua è stata una bussola del cuore unica, fatta di passione, sorriso, serietà e umiltà: qualità che lo hanno portato ai campionati italiani, in nazionale e fino alle coppe del mondo. Ha collezionato tante vittorie, una delle quali proprio qui, in Val Canali. Il suo stile e la sua tenacia lo hanno accompagnato anche negli anni di studio del dottorato a Stoccolma, dove ha saputo creare amicizie attorno a sé. Amicizie e amore: quell’amore che ha incontrato negli occhi di Jessica, con la quale ha condiviso questi anni con tanta passione”.

“Mattia consegna oggi a ciascuno di noi una carta e una bussola per poterci orientare – ha proseguito don Da Pra -, per attraversare, in questa bellissima Val Canali, la nostra notte, questo silenzio fatto di domande senza risposta, questa ferita che si è spalancata in noi con la sua morte. Caro Mattia, grazie. Che il bosco ti accolga, il soffice muschio accompagni le tue notti, il vento ti accarezzi il sudore e la fatica dei tuoi compagni ti faccia ricordare che sei ancora uno di loro, un grande, e che ora puoi gareggiare nelle foreste del paradiso, dove le lanterne hanno le sembianze degli angeli e i passi il volto di Dio. Da qui, da questo prato, caro Mattia, riprende la tua corsa verso il cuore di Dio”.

Non ha potuto essere presente l’arcivescovo Lauro Tisi, che ha affidato un messaggio: “Mattia lascia in eredità tanta ricchezza nel cuore di molti. A noi il compito di conservare gelosamente questo tesoro di umanità e farlo fruttare, affinché nulla della sua vita breve ma intensa possa andare perduto. Grazie Mattia per aver orientato la tua esistenza su ciò che conta davvero, mostrando anche ai tuoi cari e a tutti noi i sentieri del buono e del bello, che profumano di eternità già in questa vita. Prego affinché tu possa percorrerli per sempre nella luce del Signore”.

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