Il gruppo Sanitari per Gaza del Trentino (400 aderenti tra medici, infermieri e operatori sanitari e altri 300 in Alto Adige) organizza venerdì 10 ottobre a Trento, alla sala Incooperazione di via Segantini, alle ore 20, un incontro a più voci sul tema “Salute sotto assedio. Prospettive sanitarie sulla crisi di Gaza”.

Nonostante la presentazione di un piano di pace da parte del presidente statunitense Donald Trump il genocidio del popolo palestinese a Gaza continua. Dopo il massacro di Hamas che il 7 ottobre di 2 anni fa ha ucciso 1200 persone, tra israeliani e stranieri, l’esercito di Israele ha massacrato, secondo gli ultimi dati diffusi dall’ufficio stampa governativo di Gaza (ripresi dall’agenzia di stampa Ansa) oltre 67mila palestinesi (di cui, secondo Save the Children, almeno 20mila bambini), 9500 tra uomini e donne risultano dispersi. I feriti sono quasi 170mila di cui 4800 con amputazioni e 1200 sono rimasti completamente paralizzati. Inoltre, si contano 12mila casi di aborto spontaneo causati da malnutrizione e mancanza di cure mediche. Fame e malnutrizione hanno ucciso 460 persone di cui, secondo l’Unicef, 150 bambini.

Nel corso della serata interverranno la traumatologa Deirdre Nuran, tornata recentemente da Gaza, che parlerà di “gestione del paziente politraumatizzato in un contesto a basse risorse” mentre l’infermiera di Emergency Elena Bonato si occuperà di “difficoltà nell’accesso alle cure di base: realtà e prospettive”. A seguire, il chirurgo Daniel Solomon, componente di Physicians for uman rights Israel tratterà il tema di “come tutelare i diritti fondamentali dell’uomo “dall’esterno””. Infine, Matteo Bighelli di Sanitari per Gaza Verona rifletterà sulla “sensibilizzazione dell’opinione pubblica in un contesto di gravi violazioni dell’accesso al diritto alla salute”.